Sei precedenti tra Georgia, Russia e Ucraina e quattro eliminazioni. Tra cui, quelle dolorosissime in Coppa Campioni 1990/91 e nella semifinale di Europa League.
La notte di Kiev segna il ritorno del Napoli in Ucraina due anni dopo lo smacco della semifinale di Europa League. Nello stesso stadio, tra l’altro, che il Dnipro scelse per ospitare gli azzurri il 14 maggio del 2015 dopo l’1-1 del San Paolo. È la settima volta che il Napoli viene sorteggiato per disputare un match internazionale contro una squadra dell’ex Unione Sovietica, ma è il primo incrocio in una fase a gironi. Nei sei precedenti, solo doppi confronti. Con un bilancio squilibrato nei numeri, ancor più nero nella sostanza: 2 passaggi del turno (Dinamo Tbilisi 1982/83 e Dinamo Mosca 2014/2015) e 4 eliminazioni, di cui due “normali” (Torpedo Mosca 1975/76 Dinamo Tbilisi 1978/79) e due pesantissime (Spartak Mosca 1990/91 e Dnipro 2014/2015). A parte quella con lo Spartak, avvenuta in Coppa dei Campioni, parliamo sempre di Coppa Uefa/Europa League. Ricostruiamo lo storico dei precedenti, aiutandoci anche con Youtube, dove possibile.
17/9/1975, Torpedo Mosca-Napoli 4-1
È la prima internazionale di Beppe Savoldi con la maglia del Napoli, ma è anche una debacle assoluta contro Sergey Grishin, mattatore della sfida e oggi dirigente della Lokomotiv Mosca. Due gol, un rigore procurato e un assist in novanta minuti, roba da chiudere subito la pratica. Per il Napoli segna proprio Beppe Savoldi, di testa su cross di Orlandini. Qualificazione compromessa, al ritorno sarà 1-1 al San Paolo con gol di Giorgio Braglia. Non ci sono video in rete sul doppio confronto.
13/9/1978, Dinamo Tbilisi-Napoli 2-0
La vera chicca di questa partita, altrimenti dimenticabile, è quella del video relativo che vedete sotto. Sigla e ricordo di Eurogol, trasmissione Rai che raccontava la settimana delle coppe europee e mostrava tutti i gol più belli. Questi, della squadra georgiana, non appartengono decisamente a questa categoria. A segno Kipiani e Shengelia, al termine del primo tempo e dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa. Al ritorno, finirà 1-1: Savoldi su rigore pareggerà l’iniziale vantaggio dei giorgiani, siglato in contropiede. La rivincita, però, è dietro l’angolo.
15/9/1982, Dinamo Tbilisi-Napoli 2-1
Ancora Giorgia, ancora Dinamo Tbilisi, ancora Eurogol. Stavolta, il risultato è positivo: finisce 2-1 per i padroni di casa, reti di Khizanishvili e Shengelia. In mezzo, il pareggio di Ramon Diaz, idolo e meteora del Napoli di Giacomini costruito per vincere lo scudetto (Bearzot docet) e poi costretto a giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata con Pesaola in panchina. In Coppa Uefa l’avventura finirà nel turno successivo: nel ritorno del San Paolo, infatti, un gol di Dal Fiume permetterà al Napoli di ribaltare il risultato di Tbilisi e volare ai sedicesimi. Contro il Kaiserslautern segnerà ancora Diaz, ma non basterà: i tedeschi vinceranno al San Paolo ed elimineranno un Napoli sbagliato.
6/11/1990, Spartak Mosca-Napoli 0-0 (5-3 d.c.r.)
Il ricordo più doloroso, almeno fino a Dnipro-Napoli. Dopo aver eliminato di gran carriera l’Ujpest, il Napoli è il favorito nel difficile accoppiamento con i campioni sovietici. All’andata, 0-0 al San Paolo in un match pieno di occasioni per entrambe le squadre. Al ritorno, scoppia la grana Maradona: Diego non parte per la Russia, poi decide di aggregarsi all’ultimo secondo e Bigon lo mette in panchina. La neve a bordocampo, partita tiratissima. Maradona entra nella ripresa, segnerà il suo calcio di rigore. L’errore decisivo è di Marco Baroni, per un paradosso calcistico: il gol dello scudetto, il rigore sbagliato nella successiva Coppa dei Campioni. Un rimpianto cocente, per come andò a finire: i russi arrivarono fino in semifinale, l’ultimo atto di Bari vide scontrarsi Stella Rossa e Olympique Marsiglia. Come dire: nulla di trascendentale, avrebbe potuto esserci anche il Napoli. Non andò così.
19/3/2015, Dinamo Mosca-Napoli 0-0
Partita indirizzata all’andata dalla tripletta al San Paolo di Gonzalo Higuain. Nel ritorno, il Napoli soffre ma tiene bene. Mimmo Carratelli, su queste pagine, scrisse della scelta di Benitez di «sventagliare tutto il potenziale offensivo azzurro (Callejon, Gabbiadini, Mertens, Higuain)». Partita tranquilla, preludio del meraviglioso quarto di finale con il Wolfsburg. Poi, il Dnipro.
14/5/2015, Dnipro-Napoli 1-0
Eccolo qui, l’unico tetro passaggio del Napoli in terra ucraina. Squadra tesissima, ambiente sull’orlo di una crisi di nervi nonostante il traguardo di una semifinale europea raggiunta 26 anni dopo l’ultima volta. Certo, la partita dell’andata finì per far alzare ancora di più la tensione: il Dnipro gioca a non giocare, il Napoli domina e segna un solo gol, addirittura con David Lopez. Prima e dopo, Boyko fa il fenomeno (soprattutto su Higuain). Poi, il pasticciaccio del gol in fuorigioco segnato da Seleznyov. Al ritorno, stesso copione o quasi. Gli ucraini sono leggermente più intraprendente, anche perché il Napoli si scopre per cercare di recuperare il doppio confronto. Ancora Boyko su Higuain, poi il Napoli scompare piano piano. Segna di nuovo Seleznyov, di testa. Forse c’è un fallo, ma conta poco. Addio finale. Un peccato, cancellato (o quasi) dall’ultima splendida stagione. Forse non è un caso che il Napoli di Champions riparta proprio da Kiev, lo stesso stadio di quella notte un po’ così di maggio. Il destino, a volte, è simpatico e beffardo insieme.