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Il Napoli resti distante da Napoli

Spalletti e la squadra dovranno isolarsi ed allontanarsi. La città rapace ghermisce ciò che non ha contribuito a costruire

Il Napoli resti distante da Napoli
Empoli 24/04/2022 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Si riparte, con la consapevolezza che il Napoli può vincere lo scudetto.

Non ci si può nascondere.

Auspicabile è l’ulteriore crescita della rosa attraverso la sofferenza, attraverso il passaggio indenne, anzi vittorioso, quando i confronti di campionato e di Champions diverranno decisivi ai fini del posizionamento in classifica e del passaggio del turno.

Indicatore utile è l’unica, ed indolore, sconfitta stagionale. Proprio in quella occasione sono emersi evidenti i segnali di discontinuità con il passato.

Troppe volte la squadra, nelle stagioni precedenti, ha passato la prima parte della stagione cullandosi nella certezza che “fosse la volta buona”, salvo poi riparare nei propri invalicabili limiti.

Vincere senza soffrire non aiuta a crescere.

Vivere, evitandosi ed evitando sofferenze è cancellare il proprio presente ed il futuro di chi raccoglierà il nostro testimone.

Spalletti e la squadra dovranno isolarsi ed allontanarsi, continuando il proprio lavoro per consolidare ulteriormente le fondamenta del progetto Napoli, che in estate era visto dalla tifoseria come l’inizio del burrone.

Conferma della bontà del lavoro della società e della modalità di crescita tecnica, innestata da Spalletti, è il gravitare, intorno a Castel Volturno, degli ex.

Squadra e società devono continuare a non avere nulla a che fare con la città in cui casualmente giocano e sopratutto con un passato che cerca, in tutti i modi, di non passare.

La città rapace ghermisce ciò che non ha contribuito a costruire quando le cose vanno bene, ed al contempo oblia il proprio dichiarato amore quando le cose vanno male.

La volgare narrazione del difendo la città serve solo al mantenimento dello status quo, utile a mantenere una cultura omertosa, dissociata dal civismo, che in città latita.

Non meraviglia se Napoli è ultima in tutte le classifiche di vivibilità. Siamo noi i fautori dell’insalubre ambiente in cui viviamo, rimanendo inermi spettatori, mentre il destino va compiendosi. Questa l’incolmabile faglia che divide squadra e città.

Il Napoli è, e resterà primo comunque. Napoli comunque resterà in fondo alla classifica.

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