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Inter-Napoli, cori razzisti contro Lukaku, il Giudice Sportivo chiede approfondimenti

Il Giudice Sportivo chiede alla Procura di specificare quali siano i settori abitualmente occupati, in casa, dai tifosi che ieri erano nel terzo anello blu

Inter-Napoli, cori razzisti contro Lukaku, il Giudice Sportivo chiede approfondimenti
Cesena 30/07/2022 - amichevole / Inter-Lione / foto Image Sport nella foto: Romelu Lukaku

Il Giudice Sportivo ha chiesto degli approfondimenti su cori razzisti intonati dai tifosi del Napoli in direzione dell’attaccante dell’Inter, Romelu Lukaku, nel corso del big match di ieri sera allo stadio San Siro. I cori sono stati denunciati dai collaboratori della Procura Federale nel referto presentato in occasione della partita. Il Giudice chiede alla Procura di approfondire quali siano i settori che abitualmente occupano, in casa, i tifosi del Napoli che ieri erano nel terzo anello blu. Da quel settore, infatti, sono provenuti i cori contro Lukaku durante Inter-Napoli.

Di seguito la decisione del Giudice Sportivo.

“Il Giudice sportivo, letto il rapporto dei collaboratori della Procura federale, ritiene necessario che venga specificato dalla medesima Procura federale, sentiti ulteriormente, se del caso, i responsabili per l’Ordine pubblico, quali sono i settori che abitualmente occupano in prevalenza, nelle gare in casa, i sostenitori della Soc. Napoli posizionati nel settore ‘terzo anello blu’, autori dei cori di discriminazione razziale nei confronti del calciatore Lukaku della Soc. Internazionale”.

Il Corriere dello Sport scrive:

A stridere con la richiesta del Giudice Sportivo, il divieto di vendita dei biglietti ai “residenti in Campania”, sancito dai provvedimenti dell’Osservtorio, in merito al match del Meazza con l’Inter. I tifosi del Napoli presenti sugli spalti di San Siro e nel mirino per i cori contro Lukaku, non sarebbero evidentemente abituali frequentatori del Maradona, di qui il lato paradossale della richiesta di indagini approfondite per intervenire sui settori dello stadio partenopeo.

La trasferta a Milano era vietata ai tifosi del Napoli residenti in Campania, ma non ai tifosi del Napoli residenti altrove. Dunque, se il divieto potrebbe evitare il rischio di una sanzione per lo stadio Maradona, la tifoseria partenopea non sarebbe tuttavia esente dalla brutta figura derivante dall’aver rivolto cori razzisti contro un giocatore avversario.

Nello stesso provvedimento, il Giudice sportivo ha decretato di punire la Lazio per i cori razzisti dei suoi tifosi contro i giocatori del Lecce Umtiti e Banda. Nel prossimo turno di campionato la Curva Nord della Lazio sarà chiusa al pubblico, per una giornata. Il comunicato del giudice sportivo recita:

“Il Giudice sportivo, letto il referto arbitrale e la relazione dei collaboratori della Procura federale nella quale, tra l’altro, si riferisce che durante l’intera gara i sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore ‘ospiti distinti sud est’, si rendevano responsabili nella quasi totalità (circa 1.000 dei 1.072 occupanti) di ripetuti cori di espressione di discriminazione razziale nei confronti dei calciatori del Lecce Banda ed Umtiti; considerato che i cori venivano percepiti da tutti e tre i collaboratori della Procura, opportunamente posizionali anche in parti dell’impianto distanti dal Settore sopradetto; considerato che in base alla suddetta relazione tali comportamenti sono attribuibili ala tifoseria della società Lazio che nelle gare casalinghe occupa il settore denominato ‘Curva Nord’ dello Stadio Olimpico di Roma; ritenuto che, in ragione della gravità, della dimensione e della percezione relae del fenomeno, tale anche da costringere il Direttore di gara ad interrompere il giuoco per permettere l’effettuazione, da parte dello speaker, del messaggio previsto in caso di cori di discriminazione razziale, i predetto comportmaneti assumono rilevanza disciplinare a norma dell’art. 28 n.4 CGS. Per questo motivo delibera di sanzionare la Soc. Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore indicato dai collaboratori della Procura federale nella propria relazione, sulla base delle informazioni acquisite dal dirigente responsabile dell’ordine pubblico, privo di spettatori”.

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