Evidentemente il Ministro dell’Interno è rimasto ai treni speciali degli anni 80, e non parla con la Digos. “Ora pensiamo a modi per non farli incrociare in Autogrill”
«Era difficilmente immaginabile che queste persone si ritrovassero lì, arrivando con mezzi privati». Lo ha detto – davvero – il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, a L’Aria che tira su La7. Gli scontri sull’A1, premeditati o meno, ma previsti dalla Digos tanto che le forze dell’ordine si erano preparate ad eventuali problemi proprio nell’Autogrill di Badia Al Pino, erano dunque per il Ministro dell’Interno “difficilmente immaginabili”.
Piantedosi ammette l’imprevedibilità degli spostamenti dei tifosi con mezzi privati. Come se ormai gli ultras non si spostassero così da molti anni, cercando l’anonimato. Il Corriere della Sera scrive: “Quando gli ultrà del Napoli si spostano noleggiano minivan con carte di credito di ragazzi insospettabili. Difficile riconoscersi in autostrada, specialmente se tutti sono vestiti di nero. Spesso capita di incrociare una carovana di minivan e confonderla per un gruppo nemico o viceversa. E allora prima di partire si decidono i codici di riconoscimento. I gomiti fuori dal finestrino? Bene, uno degli ultrà avrà il gomito in vista per tutto il viaggio. In pieno inverno si decide per altro. Luce accesa nel vano. Viaggio al centro corsia, sportello della benzina aperto, zainetti sul cruscotto”.
Evidentemente il Ministro degli Interni è rimasto ai treni speciali degli anni 80.
Piantedosi ha anche detto che «finora ci sono stati 4 arresti. Prendo l’impegno: ci saranno decine di provvedimenti individuali».
Lo scontro tra tifosi di Roma e Napoli in autostrada è stata «una cosa vergognosa, stiamo immaginando controffensive. La nostra attività di prevenzione è finalizzata ad evitare incroci in autogrill».