“Il nigeriano è un bufalo quando gli spazi sono ampi e quando non lo sono raggiunge comunque l’obiettivo con la sua tecnica”
Marca scrive della vittoria del Napoli sulla Roma, ieri sera al Maradona, grazie al “gran gol” di Giovanni Simeone negli ultimi cinque minuti della partita. Definisce Osimhen “un vero bufalo”. E paragona l’attaccante nigeriano del Napoli a Romario, Ronaldinho e Ronaldo.
“Il nigeriano è un vero bufalo quando gli spazi sono ampi. E quando non lo sono, la sua tecnica gli permette di trovare un altro modo per raggiungere l’obiettivo. Kvaratskhelia, che ha un’innata predisposizione al dribbling, supera i compagni e mette in area un cross misurato. Osimhen lo abbassa di petto con la qualità di Romario, lo controlla di coscia come se fosse Ronaldinho e lo colpisce con una violenza tipica dello stesso Ronaldo”.
Il Napoli ha mezzo scudetto tra le mani.
Nel secondo tempo la Roma ha giocato con più vigore, ma Meret è stato importante come nella prima frazione del gioco, scrive il quotidiano spagnolo.
“Ma poi il Napoli ha attinto al gene che hanno i campioni e si è aggrappato al gioco con le unghie e con i denti . E la figura di Simeone è stata esaltata rispetto agli altri 21 che sono stati in campo”.
Il suo gol avvicina il Napoli in maniera considerevole allo scudetto, scrive Marca, che conclude:
“Non c’è tempo per altro e Orsato decreta la fine di una partita frenetica. La Roma ci ha provato come non mai, ma il Napoli ha resistito come sempre. Un passo in più per vincere lo scudetto. La distanza è già di 13 punti. Per gli uomini di Spalletti è quasi impossibile vederselo sfuggire di mano”.
Ieri Simeone è entrato in campo in sostituzione di Osimhen, quando il Napoli stava pareggiando con la Roma. A chi gli ha chiesto conto di una scelta coraggiosa, Spalletti ha risposto:
«Non si può sempre far giocare i soliti in queste partite, aspettare che possano usare tutto il tempo a disposizione, dimenticando il lavoro settimanale e guardando l’impegno degli altri, Bisogna tenere contro della voglia degli altri, della voglia di mettere a disposizione le qualità che hanno. Quando eravamo senza Osimhen, Simeone e Raspadori ci hanno consentito anche di passare il turno in Champions. Non siamo bravi allenatori se non teniamo conto dell’impegno di tutti»