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Bernardeschi: «Penalizzazione Juve? È dura vedere che venga colpita solo una squadra»

A Diretta.it: «Se dovesse arrivare una squalifica la prenderemmo, ma a mio avviso farebbero un buco nell’acqua. Noi giocatori abbiamo solo seguito le indicazioni che ci ha dato la società»

Bernardeschi: «Penalizzazione Juve? È dura vedere che venga colpita solo una squadra»
Db Torino 03/04/2021 - campionato di calcio serie A / Torino-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Federico Bernardeschi

Federico Bernardeschi ha rilasciato una lunga intervista al sito di Diretta.it, dove parla del suo passaggio al Toronto, sul suo passaggio dalla Fiorentina alla Juventus e sulle ripercussioni sui bianconeri e sui giocatori da parte dell’inchiesta Prisma.

Sul -15 alla Juve

«Considerato il momento di difficoltà che sta passando la Juve in questo momento – aggiunge Bernardeschi – credo sia normale che i miei ex compagni abbiano subito un po’ di contraccolpo. Sono esseri umani, non robot. Vuoi o non vuoi queste cose ti colpiscono».

Sul fatto che la Juve sia l’unica a pagare

«È dura vedere che venga colpita solo una squadra. C’è qualcosa che non è andata per il verso giusto. Cosa intende? Penso che non si debba vedere solo la punta dell’iceberg. Si deve anche vedere tutto il resto. Si spieghi meglio? Pensa che la Juve sia una sorta di capro espiatorio del sistema? Beh sì, perché la Juve è fastidiosa. Perché la Juve vince, ha sempre vinto».

Bernardeschi sulla possibile squalifica per gli stipendi

«Noi calciatori c’entriamo davvero poco. Se dovesse arrivare una squalifica la prenderemmo, ma a mio avviso farebbero un buco nell’acqua, non sta ne in cielo ne in terra. Noi sapevamo lo 0,1%. Ci siamo tolti uno stipendio e abbiamo fatto ciò che è stato richiesto dalla società. Noi non sapevamo nient’altro. Siamo semplicemente andati incontro alle difficoltà del momento che stava vivendo l’Italia intera. Ci siamo messi una mano sul cuore e abbiamo detto “possiamo fare questo” e lo abbiamo fatto. Abbiamo seguito le indicazioni che ci ha dato la società. Abbiamo fatto un grandissimo gesto da parte nostra per aiutare una società. C’erano persone che rischiavano di perdere il lavoro. Ci è stata proposta questa cosa ed eri libero di accettare o non accettare. Noi tutti insieme, come squadra, abbiamo accettato per dare un segnale importante. Un gesto che rifarei. Tutto quello che è venuto dopo non riguarda noi giocatori».

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