La compagna dell’allenatore al CorSera: «Ho notato subito il contrasto tra la bellezza e la noncuranza. Pippo era preoccupato per la criminalità organizzata»

Millecinquecento studenti di Reggio Calabria, venerdì, si sono ritrovati sul Lungomare della città calabrese per ripulirlo. Hanno risposto all’appello lanciato di Angela Robusti, compagna dell’allenatore della Reggina, Filippo Inzaghi. Un’operazione che però non è stata affatto facilitata dalle istituzioni di Reggio Calabria, anzi. Lo racconta lei stessa in un’intervista al Corriere della Sera. Racconta come è nata l’idea.
«Ci siamo trasferiti qui ad agosto: dalla finestra vedo l’Etna innevato, Messina e Taormina. E magnolie secolari. Però ho notato subito il contrasto tra questa bellezza estrema e la noncuranza. Qui in centro, che dovrebbe essere il posto migliore, i marciapiedi sono sconnessi, non esistono rampe, ci sono buche da 30 centimetri, le radici degli alberi sbucano trasformando le strade in un meraviglioso museo a cielo aperto, poco comodo per chi come me gira con il figlio nel passeggino, per non dire di chi si muove in carrozzina. E poi la spazzatura, mozziconi, cartacce, plastica».
Ha iniziato a ripulire lei stessa, racconta la compagna di Inzaghi, poi l’iniziativa si è allargata.
«Di mia iniziativa ho cominciato a prendermi cura di un’aiuola, con rastrello e paletta. Poi si è aggiunta una mia amica e abbiamo creato il logo #noiamiamoreggio. Dopo, un ragazzo che si voleva candidare alla rappresentanza degli studenti dello Scientifico Vinci mi ha chiesto se poteva inserire nel programma qualcosa che legasse il liceo alla pulizia dell’ambiente. Così ho buttato giù l’idea».
Non tutti hanno accolto di buon grado l’iniziativa. A partire da docenti e genitori. Lady Inzaghi racconta:
«La maggior parte si è ribellata: “Fa freddo”, “Non è sicuro”, “È pericoloso”. Perfino 200 genitori si sono opposti».
E come l’ha spuntata?
«C’è stata una votazione tra studenti: avrebbe partecipato solo chi voleva, 304 ragazzi. Allora ho coinvolto il Professionale Piria, e lì hanno aderito tutti: mille. Più una cinquantina di professori. Agli studenti fino alla quarta abbiamo affidato il litorale del centro, mentre le quinte le abbiamo portate nel quartiere Marconi, che è più difficile. La Tekno Service Italia, che ha l’appalto per la pulizia dei rifiuti, ci ha fornito gratis sacchetti, palette, guanti, rastrelli. Alcuni dipendenti, fuori dall’orario di lavoro, sono venuti a prendere i sacchi di differenziata. E la Reggina ha regalato a tutti il biglietto per vedere la partita del 25 febbraio contro il Modena e ci ha messo a disposizione i giardinieri per tagliare l’erba».
Il Comune non ha dato alcun supporto.
«Beh, dall’amministrazione nemmeno un grazie. E non dico a me, ma agli studenti».
Pippo Inzaghi era preoccupato?
«Le sue preoccupazioni erano legate alla criminalità organizzata. Ma io me ne infischio: non credo che i grandi delinquenti della Terra si preoccupino per Angela Robusti che toglie la spazzatura».