Napoli si nutre di euforia. Basta una piccola concessione al trionfalismo per cadere. E’ già successo a Ancelotti, Gattuso e Sarri. Lui sa come si fa
La Stampa dedica un articolo all’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti. Lo firma Guglielmo Buccheri. Il senso è questo: Spalletti viene da lontano, è passato già da piazze importanti e focose come quelle di Roma e Inter, dove ha anche avuto i suoi problemi con Totti e Icardi. Ha acquisito abbastanza esperienza per sapere che a Napoli non deve cadere assolutamente nell’euforia della piazza. In una città come Napoli, che si nutre di entusiasmo, basta una piccola concessione al trionfalismo per un autogol. Ecco perché tiene sempre i piedi per terra e invita alla calma.
Il quotidiano torinese scrive:
“La Germania si alza in piedi dopo la notte di Francoforte che spinge gli azzurri ad un passo dai quarti di Champions. Chi resta seduto è l’architetto, o meglio, il maestro della Grande Bellezza del nostro pallone. Luciano Spalletti viene da lontano, troppo lontano per cadere nella trappole dell’euforia in una piazza che di euforia si nutre: una piccola concessione al trionfalismo e l’autogol è servito. «Noi e il Real Madrid favoriti per il successo finale? Calmi, calmi, calmi: se qualcuno dei miei ci casca non lo faccio più giocare…», così il tecnico più europeo nella città cuore della finanza UE”.
La Stampa prosegue:
“Da Roma, sponda giallorossa, Spalletti se ne è andato inseguito dal fantasma di Totti e da un rapporto un po’ burrascoso, ma, da Roma, ora, è lo stesso Totti a lanciare messaggi di pace se guerra mai ci è stata. Da Milano, sponda nerazzurra, il tecnico toscano è uscito con la questione Icardi aperta e, da Milano, Icardi se ne è andato senza che nessuno lo rimpianga. A Napoli hanno perso la bussola totem come Ancelotti, giovani come Gattuso, in parte anche chi, vedi Sarri, aveva fatto innamorare per smarrire il filo nelle ore più decisive prime di quelle che ci aspettano da qui a giugno: lo scudetto perso nell’albergo di Firenze (Sarri dixit) proprio sull’altare di quella euforia, o tensione, che ti corrode. Spalletti sa come si fa, verrebbe da dire. E lo ha fatto a Francoforte due sere fa. «Calmi e “cazzimma” come si dice a Napoli”, il suo testamento”.