A Espn: «Ritorno al Real? Si in futuro ma per aiutare i giovani. Ronaldo? Non ha più la velocità di prima, ma può giocare in qualsiasi squadra del mondo»
Marcelo, ex terzino sinistro del Real Madrid, si racconta in un’intervista a Espn. Il brasiliano racconta com’è stato lasciare le Merenguens, sopratutto dopo il suo ritorno dopo il lungo infortunio che ha portato poi la dirigenza a non rinnovargli il contratto. Il 34enne, rimasto tra gli svincolati dopo la rescissione con l’Olympiakos, ha iniziato così:
«Se devo essere onesto, non ho lasciato il Real Madrid. Questa è la sensazione che ho. È impossibile andarsene del tutto. Ho una parte di me che è lì dentro, che è mio figlio, che sta crescendo. E a parte questo, è impossibile dire “ho lasciato Madrid”».
Sul possibile ritorno al Real:
«Sì, ma non lo so e non voglio pensare adesso a cosa farò o cosa non farò. Ma mi piacerebbe molto tornare al Real Madrid e cercare di aiutare i giovani che ne hanno bisogno. Ci sono diversi modi per aiutare il Madrid».
Le sensazioni dopo aver vinto la quattordicesima Champions League della storia del Real Madrid:
«Mi accovaccio, penso, piango, dico, ‘non può essere’. In altre parole, penso che sia stato allora che ho capito, in quel momento, che il mio ciclo al Real Madrid era finito. Proprio lì. In nessun momento prima era così. E poi ho pensato a mio figlio. Il mio ciclo finisce, ora inizia il suo. Vediamo se riesce a raggiungere la prima squadra. Le persone che esultavano in quel momento, non ci sono soldi o altro per ripagarti. Niente. La soddisfazione per quello che ho fatto. Uscendo dalla porta principale del Real Madrid, che la gente ti rispetti, non per i titoli vinti, ma per quello che ho dato al club con il lavoro, l’impegno, il rispetto. Questo, per me, è il massimo. È stato brutale. E la gente sapeva già che non sarei rimasto».
Marcelo su Cristiano Ronaldo:
«Quando iniziamo a giocare a calcio sappiamo che non è per sempre. È chiaro che non ha più la velocità di prima, ma può giocare in qualsiasi squadra del mondo. Ha sempre dato il massimo alle sue squadre. Stiamo parlando di un giocatore che è stato nell’undici Fifa in The Best per 17 anni di fila».
Marcelo sul migliore allenatore che ha avuto:
«I migliori discorsi, quelli di Mourinho, un allenatore specializzato nell’entrare nella tua testa. Mi ha trasformato in aggressivo, combattivo… Nella gestione del gruppo preferirei Zizou, perché c’è stato un tempo in cui Kiko Casilla ha giocato 25 partite e Keylor Navas ha riso in panchina. Ha reso tutti felici. Di Carlo Ancelotti preferisco il modo pacato di essere. Abbiamo segnato un gol e siamo sempre stati sereni. È stato molto bello per me averlo adesso, nella situazione in cui si trovava. Era il capitano della squadra, ma preferisce un altro con cui giocare, ed è normale, e mi ha aiutato in questa faccenda».