Di Lorenzo e non Hysaj, Spalletti e non Sarri. Osimhen e Kvara sono due marziani, Mertens e Insigne non lo erano. Robotka come Binda
Le pagelle di Empoli-Napoli 0-2, a cura di Fabrizio d’Esposito
MERET. Nel funesto aprile scorso, a Empoli, il giovane Meret precipitò all’inferno con quella paperissima che fece pareggiare gli autoctoni. L’occhiuta Ilaria (che questa settimana non c’è e saluto sessantacinque volte) notò che alle spalle della porta azzurra c’era il cartellone pubblicitario di una paninoteca: “Porco Brado”. Sintesi suina di quella che fu la Waterloo del Napule di Ciro & Lorenzo: a uso e consumo degli A16 che oggi si riciclano come tifosi vergini e novelli, va finanche ricordato che due giorni dopo la tragica trasferta di Empoli, il 26 aprile, il presidente in versione populista andò in pellegrinaggio alla residenza di Ciro Dries e Ciro Romeo. Ecco, premesso tutto questo, commuove vedere, a distanza di nemmeno un anno, il giovane Meret titolare intoccabile di questo storico Napoli, che diventa leggenda un minuto dopo la cronaca. Per quanto riguarda la partita: Meret sì e no fa una parata. Il voto però ingloba quanto sopra – 8
DI LORENZO. L’Euroappuntato Capitano pensa a offendere, soprattutto a offendere, da vera mezzala. Viene voglia di aprire una parentesi sul significato profondo dell’empolizzazione napoletana ma meglio riassumere tutto alla voce Spalletti – 7
RRAHMANI. Stasera le situazioni più rognose le risolve quasi tutte Amir: lui e il Monaco Guerriero sono due combattenti omerici, irriducibili – 7
KIM. Argina con sicumera tale Baldanzi e poi anche Kim Il Lungo fa l’attaccante su corner ma la pelota s’imprime con una certa violenza sulla traversa – 7
MARIO RUI. Empoli, nella storia della nostra squadra, è orrido e fertile suolo di cazzate e Marittiello torna alle sue origini lazzare e lusitane con una botta di ciucciaggine non proprio secondaria: un calcione negli zebedei a Caputo che era il 70’. Ma questo Napoli che sta smontando e sfatando l’intero apparato luogocomunista della napoletanità, alla fine è più forte persino delle cazzate di Mario Rui. Un’altra dote extraterrestre, da veri supereroi – 4
ANGUISSA. Stasera il centro è mobilissimo e Frank fa sia il mediano sia il trequartista. E poi, c’è quell’assist per El Tav che replica più terra terra il dialogo metafisico tra Kvara e Di Lorenzo a Francoforte – 7
GAETANO dal 92′. Un’occasione anche per lui – 6
LOBOTKA. In cerca di spunti originali, mi sovviene in aiuto il solerte amico Cicero, nostro lettore, il quale su Robotka (copy Napolista) mi fa l’esempio di Alfredo Binda: è il mitico ciclista degli anni Trenta cui una volta fu consegnato il premio in anticipo perché gli altri corridori, sapendo di perdere, si rifiutavano di correre con lui al Giro d’Italia. Lo chiamavano Binda, l’Imbattibile. Nomignolo perfetto per Lobo – 7,5
ZIELINSKI. Chiamatemi Ismaele, comincia così “Moby Dick”. Chiamatemi Ismajli, su ispirazione di San Piotr, che almeno stasera s’integra assai nello spallettismo e provoca l’autorete dello zero a uno. Sì, questo Napoli è anche come la Balena Bianca melvilliana – 7
NDOMBELE dal 92’. Senza voto
LOZANO. El Tav fila che è una bellezza, come in terra teutonica. Certo, Parisi un po’ rompe, ma quant’è in forma il Bambolo Assassino – 7
OLIVERA dal 70’. Inietta dosi massicce di garra nel Napoli rimasto in dieci – 6,5
OSIMHEN. Victor Victoria va sempre bene, ma forse è il caso di aggiornare il suo nome: GolOsimhen. Noi siamo golosi di lui e lui ci ripaga con prelibatezze varie. Ne fa uno ma potevano essere almeno tre, senza dimenticare il golazo in offside fatto cadendo – 7,5
SIMEONE dall’84’. Entra e stava per segnare. Che voglia, eh? – 6,5
KVARATSKHELIA. Lo zero a uno origina dal Che Kvara che lì a sinistra interloquisce con successo sia con Marittiello (prima del folle calcione) sia con San Piotr – 7
ELMAS dal 70’. Gioca come se fosse in campo dall’inizio, con una naturalezza strabiliante e vanta un ghiotto assist per GolOsimhen – 7
SPALLETTI. Quel “look the line, cazzo” rivolto al povero Kvara è il famelico motto di questa squadra. L’esatto contrario del “salga a bordo, cazzo”, rabbiosa epitome della tragedia della Concordia. Empoli è la Spalletti land, come ha raccontato “Repubblica”: qui ci sono affetti e amori di Lucio in the sky, gli amici, e tante altre cose. Così, alla fine, l’empolizzazione del Napoli è stato un processo di selezione naturale implacabile: Di Lorenzo e non Hysaj, Spalletti e non Sarri. Abbiamo scambiato i profeti novantunisti per messia. Un abbaglio che ora è sempre più evidente. E a chi rompe ancora con la storia dello scudetto perso l’anno passato (compreso Lucio in the sky) va detto una volta per tutte che Osimhen e Kvara sono due marziani mentre Mertens e Insigne non lo erano. Andatevi a rileggere la formazione del disastro dell’aprile scorso a Empoli: c’erano parecchi di stasera più il belga e il frattese – 10
ARBITRO AYROLDI. Tollera un po’ troppo, ma tutto sommato chi ne frega – 5