Su Repubblica. È Lombardo, l’ex segretario generale della Juve, il teste chiave dell’inchiesta Prisma: «Dopo Marotta, nessuna operazione teneva»
Uno degli uomini chiave dell’inchiesta Prisma è Maurizio Lombardo l’ex segretario generale della Juventus, l’uomo che si occupava dei contratti. È stato interrogato dai pm di Torino e ha risposto alle domande. Sulle side-letter (le lettere con gli accordi con gli altri club), su Paratici, sulle modalità d’azione della Juventus. Ne scrive Repubblica (giornale di Elkann) che è il quotidiano che riferisce con più dovizia di particolari l’audizione di Lombardo.
I pm hanno chiesto a Lombardo della busta chiusa consegnata di persona da Cesare Gabasio (uomo Juventus) al vicepresidente dell’Udinese Campoccia. Busta che – scrive Repubblica – “celava il patto occulto con l’Udinese”. E che viene consegnata nella sede della Lega Serie A.
Scrive Repubblica
Ne chiedono conto i pm che hanno messo sotto scacco la Juve a Maurizio Lombardo, l’ex segretario generale che si occupava dei contratti, prima di essere fatto fuori dopo 9 anni «in 5 minuti», quando il 29 ottobre 2020 gli dicono: «Paolo Morganti è più manager di te». Il 17 febbraio, in procura, Lombardo attacca gli ex colleghi. Così su Paratici: «Aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre». E si trasforma nel teste chiave: spiega che alcune società hanno fatto «da banca» per permettere alla Juventus di fare le plusvalenze. Ed era proprio lui a custodire le side letter «in una valigetta, sempre con me, anche a casa», perché poteva capitare «anche di notte» di essere chiamato da Paratici. «C’erano quelle del Cagliari, dell’Atalanta..», erano «firmate», gli dicevano «tienile tu» perché «era meglio che non uscissero».
«Sì, le scritture erano rassicurazioni». Il testo «era predisposto» da Gabasio, «il cui ruolo è cresciuto dopo Marotta, che era più prudente. Dopo di lui non c’era più un’operazione che teneva». Ma il nuovo gruppo di lavoro con «Agnelli, Nedved, Cherubini, Paratici e Gabasio» l’aveva estromesso: «All’epoca ci stavo male, ma oggi ringrazio il cielo».