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Sacchi ha cambiato idea su Spalletti: due anni fa lo definì un mistero, oggi uno stratega

Alla Gazzetta: il tecnico ha fatto un notevole salto di qualità. Nel 2021 scrisse: per me è un punto interrogativo, non so se sia un allenatore sceneggiatore o tattico

Sacchi ha cambiato idea su Spalletti: due anni fa lo definì un mistero, oggi uno stratega
Napoli 14/03/2023 - Champions League / conferenza stampa Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Arrigo Sacchi ieri e oggi. Sulla Gazzetta di stamattina definisce Spalletti uno stratega, scrive che il tecnico toscano ha fatto un notevole salto di qualità. Lo inonda di complimenti – peraltro tutti meritati.

Penso soprattutto alla bellezza del Napoli che fa un calcio allegro, dinamico, divertente e coinvolgente per il pubblico. Spalletti, che ha fatto un notevole salto di qualità, è diventato uno stratega, ha disegnato una squadra che, al momento, sembra perfetta: i suoi ragazzi hanno interiorizzato il gioco (la cosa in assoluto più difficile), si trovano a occhi chiusi, si muovono correttamente negli spazi, dimostrano di avere fortissime motivazioni e un grande spirito di gruppo. Con queste qualità, alla base di qualsiasi grande squadra, credo che il Napoli possa regalare ancora parecchie soddisfazioni. Non sono un indovino, ma non mi sbaglio se dico che ha tutte le potenzialità per ambire a conquistare la Champions League.

Quando Spalletti arrivò a Napoli, l’Arrigo non fu così prodigo di complimenti. Riprendiamo le sue parole, sempre alla Gazzetta ma del 29 luglio 2021. Quasi all’inizio della sua avventura napoletana.

Ammetto che per me Luciano Spalletti è ancora un mistero, un punto interrogativo: non ho ancora capito se va a destra o se va a sinistra. Mi riferisco, è ovvio, alla questione dell’allenatore sceneggiatore o dell’allenatore tattico. Ha esperienze molto importanti alle spalle, ha guidato gruppi con giocatori di alto livello. Il Napoli ha un’ottima squadra, con elementi di valore internazionale, e il pubblico chiede di assistere a un gioco piacevole, coinvolgente. L’impatto con l’ambiente sarà fondamentale: Napoli è una città appassionata, generosa, che sa apprezzare lo sforzo e ama la bellezza. Ricordo uno striscione steso dai tifosi della curva per ringraziare Maurizio Sarri dopo tre stagioni di bel calcio, nonostante non avessero vinto lo scudetto: significa che c’è cultura, o perlomeno che c’è il terreno per farla crescere. Spalletti dovrà entrare in sintonia con la squadra e anche con ciò che sta all’esterno. È un uomo intelligente, navigato, sa come comportarsi per ottenere il massimo. Fondamentale sarà l’unione del gruppo che può diventare, come hanno dimostrato i giocatori azzurri, un valore aggiunto in una corsa lunga e complicata com’è il campionato italiano. Se i singoli, e il Napoli ne ha parecchi di talento, si metteranno a disposizione del collettivo, allora Spalletti riuscirà a costruire qualcosa di veramente bello”.

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