Ieri il rinvio al 10 maggio, ma c’è da risolvere la questione territoriale del processo. La Cassazione potrebbe decidere in tre mesi
Il processo Juventus potrebbe avere tempi lunghissimi e riprendere solo in autunno. Ieri c’è stato il rinvio al 10 maggio ma in quella data sarà valutata la richiesta dei legali degli imputati di spostare il processo a Milano o Roma, cosa che inevitabilmente allungherà i tempi della giustizia ordinaria.
Libero scrive:
“Il rinvio era nell’aria, ma i tempi del processo che vede alla sbarra la Juventus come società e 12 suoi dirigenti, si annunciano davvero molto lunghi”.
“L’eccezione presentata dalla “Vecchia Signora” sull’incompetenza territoriale del Tribunale di Torino a giudicare, sarà presa in considerazione, ma solo preliminarmente, sempre il 10 maggio. Picco potrà accoglierla, respingerla (sempre dopo una congrua esamina che richiede ovviamente del tempo), oppure trasmettere il faldone in Cassazione, investendo gli “ermellini” della decisione. E se ciò si verificherà, allora è verosimile ipotizzare che il processo riprenderà solo in autunno”.
I tempi lunghi sono un assist ai legali della Juventus, per Libero.
“La dilatazione dei tempi, inutile negarlo, altro non è che un punto a favore della Juventus, sia sul piano penale che su quello sportivo. Intanto gli avvocati, tra loro anche l’ex ministro della Giustizia Paolo Severino che difende Maurizio Arrivabene, avranno tutto il tempo per elaborare una strategia difensiva più solida di quella vista finora, mentre alla Giustizia sportiva mancherà la sponda, forse l’alibi, di un procedimento penale parallelo e il 19 aprile il Collegio di garanzia dello Sport dovrà decidere in solitudine se confermare i 15 punti di penalizzazione per la “Vecchia Signora” già in questo campionato”.
Anche Tuttosport è sulla stessa linea, in quanto ai tempi lunghi della giustizia ordinaria.
“Sta di fatto che ieri c’è stato l’atteso “pronti, via e stop”. Tutto rinviato di un mese e mezzo, appunto al 10 maggio, quando le parti si ritroveranno davanti al Giudice Marco Picco per discutere sulla questione delle responsabilità civile. In questa seconda udienza preliminare il Gup stabilirà in maniera definitiva chi ha diritto di cittadinanza e quindi eventualmente potrà ottenere un risarcimento in caso di rinvio a giudizio e condanna degli imputati. Ma in realtà in questo prossimo secondo appuntamento sarà un altro il tema principale. Se ci sarà il tempo, e in teoria dovrebbe esserci, le difese faranno istanza sulla competenza territoriale, ovvero chiederanno di spostare l’eventuale dibattimento a Milano o a Roma essendo parte dei reati legati allo status di società quotata in Borsa e quindi la cittadina lombarda sede delle comunicazioni sociali contestate. Una volta avanzata la richiesta il Gup potrà accettarla, respingerla o più probabilmente dirottare la palla alla Cassazione. La quale potrebbe impiegare anche tre mesi per decidere per arrivare così a ridosso di ferragosto… E lì una vacanzina ci starebbe prima di ricominciare, no? Serve pazienza. Tanta”.