L’ex direttrice di Rai Sport accusata di aver preso Lia Capizzi, fare poco audience e aver tagliato costi e personale
Ieri le dimissioni della direttrice di Rai Sport Alessandra De Stefano. Dietro la scelta c’è, secondo il Corriere della Sera, l’impossibilità di reggere le tensioni legate agli scontri interni alla Rai, oltre che i problemi di audience.
“Dietro all’addio della giornalista (prima donna nel ruolo dopo i 13 uomini che si sono alternati in 30 anni di storia della Tgs) ci sarebbe l’impossibilità di reggere la tensione provocata dagli scontri interni su almeno tre fronti: gli attacchi subiti da parte di alcuni volti noti dello sport esclusi o ridimensionati, l’ostilità della redazione di Milano che si sente trascurata rispetto a Roma e quella delle sigle sindacali non giornalistiche, che le imputano di aver ridotto il contributo del personale per tagliare i costi”.
Gli scontri più duri sono stati quelli con Paola Ferrari ed Enrico Varriale.
“Durissimi gli scontri con Paola Ferrari, esclusa dal ruolo di commentatrice ai Mondiali del Qatar e dirottata su
Domenica Dribbling, e soprattutto con l’ex vicedirettore Enrico Varriale”.
Dieci giorni fa Varriale ha citato la Rai e la De Stefano davanti al tribunale del lavoro di Roma, chiedendo il reintegro e il risarcimento dei danni per l’allontanamento dopo il coinvolgimento nell’inchiesta per stalking.
Il quotidiano elenca “i nemici” della De Stefano all’interno della Rai.
“Tra i nemici interni dell’ex direttrice ci sono molti cronisti di prima generazione, rimossi da una conduzione che
consideravano ereditaria o affiancati da colleghi più giovani. Malumori anche alla redazione di Milano, che si considera non coinvolta nelle scelte editoriali di Saxa Rubra e che non si è mai vista assegnare un vice direttore. Scontenti i tecnici perché la direttrice ha tagliato i costi e il personale per gli allestimenti di telegiornali e studi, su indicazione dell’ad Fuortes, ricorrendo spesso a degli scenari digitali”.
Poi c’è la questione audience.
“Sul fronte audience, hanno sicuramente contribuito i numeri non brillanti e in continuo calo dei settimanali. La
Domenica Sportiva, che è stata ridisegnata dando più spazio agli sport non calcistici e ai reportage e inserendo come opinionista Lia Capizzi (duramente contestata dalla redazione in quanto prima giornalista «esterna» nel ruolo), resta incollata attorno al 5% di share e ai 500 mila spettatori di media mentre Domenica Dribbling difficilmente si scolla da un modesto 2%”.