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Scaroni: «De Laurentiis col Napoli ha creato un valore incredibile»

Il presidente del Milan: «Nessuna previsione sullo scontro di Champions. Eccezionalmente, andrò a vedere Napoli-Milan in trasferta»

Scaroni: «De Laurentiis col Napoli ha creato un valore incredibile»
Mg Reggio Emilia 22/05/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paolo Scaroni-Paolo Maldini

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, prende la parola all’evento “M&A Summit”, organizzato da IlSole24Ore, dal tema “Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore”, cominciando con un commento alle parole di Aurelio De Laurentiis:

«Sono d’accordo al 95% con quanto detto da De Laurentiis. Io vengo da un mondo in cui giudico le persone dai risultati e De Laurentiss col Napoli ha creato un valore incredibile. Poi farò un commento su quel 5% in riferimento ai fondi…»

Sul passaggio del Milan da Elliott a RedBird:

«Elliott si è trovato proprietario del Milan perché aveva prestato del denaro al vecchio azionista, non aveva perseguito l’acquisto del Club; ce l’aveva in garanzia. Poi ha affidato a dei professionisti il riportare il Milan ad un equilibrio economico e poi sportivo e tutto questo c’è riuscito in maniera insperata, soprattutto per i risultati sportivi. Il mio merito per lo Scudetto è zero: è arrivato perché sono brave le persone che vi lavorano. Dal punto di vista economico abbiamo fatto bene. Ero nel Consiglio del Milan con Yonghong Li per tutelare i soldi prestati da Elliott; a quel tempo fatturavamo meno di 200 milioni, mentre quest’anno ne fatturiamo 350. Elliott ne è uscito soddisfatto, realizzando un profitto tipico di quel che fanno gli hedge fund e vendendo il Milan ad un fondo con obiettivo diversi, professionista dello sport, con in mente interventi e azioni di crescita per il Milan diversi da Elliott. È una nuova fase. Ci sono tutta una serie di professionisti intorno a noi che ci aiutano. Guardiamo al futuro con ottimismo. Nel calcio ci sono due montagne da scalare contemporaneamente: quella dei risultati sportivi e quella dei risultati economici, che sono collegate fra loro e tra le quali bisogna tenere equilibrio»

Sui diritti televisivi:

«Io concordo che l’ideale sarebbe non vendere un bel niente, ma che fossimo noi a gestire i nostri clienti. La Lega Calcio per decenni dava i diritti televisivi ad un signore che si occupava di tutto, quindi all’interno della Lega non c’è questa competenza… Per ragioni storiche e logiche, la Lega ha una governance talmente complicata che non è facile capire come intervenire su questi temi. Nemmeno io son qui che sogno l’ingresso dei fondi… Ogni tanto mi auguro che l’ingresso di qualche fondo, magari con un prestito, sia un catalizzatore per farci dare una governance più semplice rispetto a quella con cui conviviamo da tanti anni»

Sul nuovo stadio:

«Avere un azionista americano crea un problema di traduzione delle nostre abitudini non da poco. Faccio fatica a spiegare le dinamiche italiane sullo stadio a chi non le vive. Quando poi è tutto apposto c’è il ricorso al TAR e i tempi sono incredibili. È da 4 anni che parlo di stadio e anche le cose ovvie diventano temi di dibattito. Perché non si può ristrutturare San Siro? Ma di cosa parlate? Non è la Scala del Calcio, ma è una cosa vecchia e obsoleta. Avete mai visto gli stadi moderni? Perché non si può ristrutturare San Siro: Milan e Inter giocano tante partite e come si fa a fare mega lavori di ristrutturazione in uno stadio in cui ogni 3-4 giorni entrano almeno 50mila persone?! Poi, purtroppo, vicino a Milano non c’è uno stadio in cui poter giocare nel periodo necessario ai lavori. Non possiamo, quindi, ristrutturare San Siro e intorno a questo c’è un dibattito che continua anche oggi e io lo trovo incredibile. Se superassimo questa fase si potrebbe entrare nel mondo del fare. Abbiamo una legge per fare gli stadi: con questa legge non faremo un accidenti di niente. Serve una legge di emergenza che ci faccia superare questi ostacoli e avremo sempre stadi vecchi, obsoleti e pericolosi. Gli stadi devono essere belli, illuminati e pieni. Anche lo stadio gioca un ruolo per attirare pubblico televisivo… Il Milan ha 500 milioni di fan nel mondo, ma io voglio che un cinese di Shangai, non tifoso del Milan e dell’Inter, dica: ‘Oh quanto è bello, mi guardo Milan-Inter perchè mi diverto’. Noi dovremmo fare come la Premier: assistere ad uno spettacolo, lo stadio è un pezzo dello spettacolo, come si gioca è un pezzo dello spettacolo. Così si avrebbero entrate per rendere competitivo il nostro calcio»

Sui quarti di Champions contro il Napoli:

«La previsione sulle partite non fa parte del mio repertorio. Eccezionalmente, andrò a vedere Napoli-Milan in trasferta… Non vado neanche a Inter-Milan, perché non mi va di vedere questi colori che non mi sono familiari».

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