Al CorSera: «Stare bene ovunque dà immense possibilità. L’importante è il mondo, le persone diverse da noi. L’Italia in questo è un po’ razzista»
Il Corriere della Sera intervista l’attrice Giovanna Mezzogiorno. Una chiacchierata su diversi temi, tra cui il rapporto con i figli e l’importanza che in Italia si dà alle proprie origini. La Mezzogiorno la definisce eccessivamente retorica.
«Da noi c’è anche un’esagerata attitudine a proteggere i figli. Siamo dominati da idee super tradizionaliste per cui devono restare piccoli e protetti dalla famiglia fino a quando hanno 25 anni o più. Un’ossessione. Come quella dell’essere attaccati alle proprie radici. È importante ma so anche che c’è un’enorme retorica su questo».
La Mezzogiorno spiega:
«Non sono radicata da nessuna parte e mi va benissimo così. Sono una persona che ovunque va sta bene. Una cosa
che ti dà immense possibilità. Non sono una che parte da un posto piangendo perché sa che non potrà più stare lì. Da quando avevo 8 anni e mezzo questa cosa non mi appartiene. E mi auguro che i miei ragazzi crescano così: importante è il mondo, le persone diverse da noi. Sì, onestamente, per quello che vedo attorno, in questo senso penso di essere poco italiana. Sono una sradicata».
La Mezzogiorno parla della mentalità italiana rispetto a gay e omosessuali.
«Tutto ciò che riguarda il mondo dell’infanzia mi lascia senza parole e andrebbe rivisto. Non solo per dare la possibilità a coppie omosessuali di avere e adottare figli con gli stessi identici diritti delle coppie eterosessuali. Trovo anche scandalosa la fatica che devono fare le coppie eterosessuali per adottare. In un mondo con milioni di bambini che hanno un bisogno incredibile di famiglia. Ci sono coppie che si arrendono a queste difficoltà. Folle, uno scandalo mondiale».
E per cosa l’Italia le piace?
«La gente è empatica, è un Paese in cui ancora gentilezza ed educazione hanno un valore. C’è tanto volontariato, persone che si sbattono per gli altri. E molta voglia di tenere viva la nostra cultura, uno zoccolo duro non demorde».
Zoccolo duro, dunque una minoranza. Mezzogiorno:
«Nella maggioranza della popolazione siamo un Paese chiuso, sì. Conservatore e… la dico la parola? Purtroppo va
detta: un pochino razzista. Non nel senso stretto del colore della pelle ma nell’atteggiamento verso l’omosessualità, verso chi la pensa diversamente, verso chi è lontano dalla cultura tradizionale cattolica. Io ai miei figli non ho
trasmesso valori cattolici ma valori umani».