A La Stampa: «Di conseguenza c’è un finto politically correct tra gli sportivi, a me piaceva più prima quando si diceva quello che si pensava»

Valentino Rossi intervistato da La Stampa.
Lei non è sempre stato politicamente corretto, con i social cosa le sarebbe successo?
«Ora qualsiasi cosa dici rimbalza su 300 siti e ti porti dietro le conseguenze per almeno due settimane. Fai un’intervista di mezz’ora e poi si cerca il titolone per fare click, questo dà fastidio. Cosa succede? C’è un finto politically correct tra gli sportivi, sono tutti amici, si abbracciano. È bello? A me piaceva di più prima, quando si diceva quello che si pensava. È umano che ti stia sulle scatole chi fa la tua stessa cosa come o meglio di te, non importa se sei un dottore, un pizzaiolo, un pilota. Dovere nasconderlo sempre fa diventare tutto più finto».