Al CorSera: «Oggi dipingo, un quadro di un metro per uno può arrivare a cinquemila euro. I miei quadri sono ovunque, in cinque continenti».
![Pierobon: «A Mediaset in tanti cambiarono la propria squadra per il Milan per il pressing di Forza Italia» Pierobon: «A Mediaset in tanti cambiarono la propria squadra per il Milan per il pressing di Forza Italia»](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2023/04/pierobon.jpg)
Il Corriere della Sera intervista Fiorella Pierobon, storica annunciatrice di Canale 5, oggi artista affermata, invitata già nel 2011 a esporre alla Biennale di Venezia. Artisticamente francese, con galleria in Costa Azzurra, orgogliosamente cittadina italiana.
La Pierobon racconta:
«Dalla fine degli anni ’70 a quando nel 2003 ho lasciato Mediaset la mia vita in tv era totalizzante. Una mattina uscii di casa all’alba per farvi ritorno dopo due giorni. La mattina a Milano 2 a fare Buongiorno Italia, poi la registrazione degli annunci, quindi un’intervista a Paolo Villaggio e Amanda Lear, a seguire i raccordi per il programma domenicale che trasmetteva il meglio della settimana, Rivediamoli, il primo programma Fininvest a mettere in difficoltà Linea Verde della Rai, dopo ancora le telepromozioni. Nel pomeriggio, una macchina mi aspettava per portarmi a Rieti per fare una convention aziendale con Beppe Grillo. Mi riportò indietro a Milano 2 per la giornata successiva, senza passare da casa».
In lire sarà diventata miliardaria? Pierobon:
«Macché. Non pensi alle cifre di oggi. Era un altro mondo».
La Pierobon racconta come entrò nel mondo della tv.
«Credo di essere stata la prima persona in assoluto a fare le telepromozioni in Italia. Seduta nel pubblico del
programma La Ciperita, condotto da Raffaele Pisu su Telealtomilanese, mi chiamano sul palco a fare la promozione della rivista Tuttouncinetto. Comincio così: “Su Tuttouncinetto in edicola questa settimana troverete…”. Era il 1977, non ero neanche maggiorenne».
Poi Telenord e Italia 1, dove faceva l’annunciatrice.
«Fino a che un giorno non squilla il telefono. “Fiorella, Mike ti vuole a Bis e poi a Superflash”».
In quel programma, Pertini, intervistato, le mandò i suoi saluti.
«Sandro Pertini fece un intervento a Superflash, il programma di Mike Bongiorno in cui io ero diventata la signorina del detersivo dello sponsor, quello che “più bianco non si può”. Al momento di congedarsi, il presidente della Repubblica dice all’inviato che lo sta intervistando: “…E mi saluti tanto la vostra Petit Fleur!”. “E chi sarebbe?”. “Ma come chi sarebbe? La vostra Fiorella!”».
Il pressing di Forza Italia sui volti Mediaset fu asfissiante anche per lei? Pierobon:
«Fu molto più complicato continuare a essere tifosa dell’Inter. A Mediaset eravamo circondati da milanisti e in tanti cambiarono la propria squadra per il Milan».
Tolto Emilio Fede, che era juventino, chi altri aveva cambiato bandiera?
«Non ha idea quanti. Cesare Cadeo, per esempio, prima non era propriamente milanista».
L’invidia dei colleghi? Pierobon:
«Secondo un sondaggio ero il volto femminile di Mediaset più popolare, davanti a Lorella Cuccarini. Per l’invidia
non c’era tempo. Lavoravo tutto il giorno e quando finivo correvo a casa da mio figlio. Vita sociale coi volti della tv
zero, salotti idem».
Perché decise di chiudere con la tv?
«Da quando Costanzo era diventato direttore di Canale 5 non c’era più spazio oltre gli annunci. Mi voleva Italia 1 ma ero considerata un volto di Canale 5. Mi voleva anche la Rai ma ero considerata un volto Mediaset. Ho preferito staccare la spina. E poi, rispetto a decine e decine di chiamate per fare l’ospite o la concorrente di un reality show, anche il telefono».
Quanto vale un Pierobon oggi?
«Dipende dalla grandezza. Un dipinto di un metro per uno può arrivare a cinquemila euro. I miei quadri sono ovunque, in cinque continenti. Una volta mettevo le bandierine sui posti che avevo visitato; ora li metto sui luoghi raggiunti dalle mie opere. I secondi sono molti di più».