POSTA NAPOLISTA – La vittoria per noi, e siamo tanti, che ci siamo allontanati per costruirsi un futuro professionale altrove. Una scelta difficile ma consapevole
Ormai manca pochissimo, fra poche ore potremo finalmente aggiornare le statistiche sui titoli vinti dal Napoli e festeggiare un evento unico per la nostra storia calcistica. Per questo scudetto sono state dette molte cose ma come napoletano emigrante sento di dover condividere un pensiero che credo sia comune a molti tifosi del Napoli in giro per il mondo.
Questo titolo è anche un momento di gioia e di grandissimo orgoglio di chi ha vissuto questi anni di Napoli lontano dalla propria città. Napoli siamo (anche) noi verrebbe da dire, migliaia di storie di una generazione che, come tante in passato, ha dovuto allontanarsi per costruirsi un futuro professionale altrove. Una scelta difficile ma consapevole, dettata dalla necessità di sfuggire ad una condizione lavorativa strutturalmente critica. Quando si vive all’estero il senso di appartenenza al luogo di origine si intensifica e il richiamo della ‘Foresta Vergine’ diventa a volte come il canto delle sirene di Ulisse.
I miei anni di studio e lavoro all’estero sono stati accompagnati da innumerevoli emozioni, ricordo con grande felicità le partite impetuose dell’era Mazzarri; urla di gioia per i gol di Cavani, Lavezzi e Hamsik nel Bar Sport di Barcellona con i miei amici Matteo e Stefano. Poi un nuovo trasferimento, altre latitudini, Shanghai. Appuntamenti alle 2 del mattino con Nello e Valentino per riunirci a casa del Console Italiano (anche lui grandissimo tifoso) per guardare le partite chiave di campionato e di Champions. In quel periodo ci fu anche la creazione del Napoli Club Shanghai con tanto di trasferta a Pechino ad assistere ad una partita amarissima in uno stadio stracolmo di tifosi bianconeri cinesi. Sempre in Asia, ma ad Hong Kong, una città unica nel suo mix tra Occidente ed Oriente. Ancora partite notturne, con il Napoli di Benitez e la grande bellezza della squadra di Sarri, una delle formazioni più esaltanti viste al San Paolo. Da Hong Kong a New York, una città che ti fa sentire subito aria di casa, per vivere un anno stranissimo di pandemia, con la cacciata di Ancelotti e la Coppa Italia vinta sotto la gestione Gattuso.
Ovviamente nel corso di questi anni appena possibile ero allo stadio a tifare per gli azzurri con mio padre e il mio caro amico Gianni, gli occasionali. Ed eccoci ai giorni nostri (tra Hong Kong e Milano) la squadra di Spalletti si appresta a vincere con classe il terzo titolo della storia del Napoli. Uno scudetto che ha il sapore della ricompensa di un lavoro collettivo di grandissimo livello. Una squadra che ha avuto una crescita costante e che nel tempo si è affermata come una delle realtà calcistiche più forti d’Italia e d’Europa.
Mi dispiace di non riuscire a festeggiare lo scudetto a Napoli in questi giorni, lo farò qui ad Hong Kong con gli amici di sempre. La Foresta Vergine chiama, spero di trovare un biglietto per l’ultima partita con la Sampdoria e celebrare con tutto lo stadio questa fortissima ed entusiasmante squadra. Napoli Siamo Noi.
Francesco Rossini
Associate Professor – The Chinese University of Hong Kong, School of Architecture