Il tecnico del Napoli nel racconto-intervista al Riformista: «dai rottami ho ricostruito le squadre mettendole in piedi e subito in grado di correre»
Sul primo numero del Riformista diretto (direttore editoriale) da Matteo Renzi, la copertina è dedicata a Luciano Spalletti che sta compiendo l’impresa di vincere lo scudetto a Napoli. Il titolo di copertina è: “Napoli campione. ‘O miracolo di Spalletti”. Il paginone è un ampio racconto di Renzi con qualche battuta dell’allenatore del Napoli. Un’anticipazione – Spalletti che dorme a Castel Volturno – l’ha data a Bruno Vespa in tv.
L’ampio racconto contiene qualche chicca (il racconto dell’incontro tra il romanista e tottiano ex ministro Padoan e Spalletti) e qualche passaggio su Spalletti che vale la pena riportare.
Su tutti la frase che Spalletti rivolge a Renzi a proposito del rottamatore.
“Vedi, te tu eri un rottamatore, ma io sono stato l’aggiustatore, quello che dai rottami ha ricostruito le squadre mettendole in piedi e subito in grado di correre con la velocità dell’alta classifica” mi dice oggi il Mister.
Renzi ricorda quando gli chiese come sarebbe andata con De Laurentiis.
Gli dissi a bruciapelo: “ma come andrà con De Laurentiis? Non è che litigate? Siete due caratteri forti” Andrà, andrà. Deve andare. E alla fine è andata con lo scudetto e una città impazzita. Bisogna riconoscere, penso oggi, al vulcanico Aurelio di aver vinto lo scudetto con una gestione economicamente sana della società, tanto di cappello.
E infine il momento in cui, secondo Renzi, è emersa la vera natura di Spalletti che è quella di educatore ancor prima che di maestro di calcio.
Qual è l’istante che ha segnato la stagione? Tra un gol di Osimhen e un assist di Kvara, vado controcorrente e scelgo una fredda mattinata di fine gennaio. A Castel Volturno è in programma l’allenamento della squadra e un gruppo di ragazzini richiama l’attenzione dell’allenatore azzurro. Vogliono selfie e, autografi, battute. Ma Spalletti va giù duro: “Come mai non siete a scuola?”. E i ragazzi replicano: “C’è sciopero”. “E quando si recupera la lezione?” incalza il mister “Mai” rispondono i bimbi. “Come, mai? E quando ti dovrò allenare e non capirai cosa ti dico? Io quelli che non capiscono non li voglio”. Quel signore lì è Luciano Spalletti in purezza. Un maestro di calcio, sì, ma prima ancora un educatore.