ilNapolista

La solidarietà del St.Pauli a Naki calciatore tedesco di origini curde accusato di terrorismo

Avrebbe postato alcuni riferimenti alle milizie curde, facendo “propaganda terroristica”. Rischia cinque anni. La solidarietà del suo ex club, il St.Pauli.

La solidarietà del St.Pauli a Naki calciatore tedesco di origini curde accusato di terrorismo

Deniz Naki è un ragazzo del 1989. Fa l’attaccante, ha il passaporto tedesco ed è di origine curda. Ha giocato anche nell’Under 21 teutonica, 2 presenze e un gol nel 2009. La carriera, poi, non è stata all’altezza di questo buon inizio: se lo ricordano bene a St.Pauli, quartiere di Amburgo ed espressione di una cultura calcistica senza pari in Europa per connotazione politica e sociale; poi, qualche altra esperienza sparsa tra Germania e Turchia. Anche qualcosa di negativo, per lui: nel novembre del 2014, lascia la Turchia (in quel momento gioca nelle fila del Gençlerbirliği) perché vittima di un attacco razzista causato dalle sue origini curde. Di questa vicenda scrive anche il Guardian (qui).

Due anni dopo, Naki (che nel frattempo è finito a giocare nell’Amed S.K.) è tornato alla ribalta per un altro caso non strettamente legato al calcio: secondo quanto riportato dall’agenzia Dogan, il calciatore sarebbe stato accusato di propaganda terroristica tramite il suo account Facebook. I post che avrebbero messo in allerta farebbero riferimento alle milizie curde (avrebbe dedicato una vittoria calcistica ai caduti e ai feriti nell’assedio di Sur), avrebbero criticato il coprifuoco nella città di Cizre (postando una foto – che ritraeva un padre con i due figlioletti deceduti in braccio – in riferimento a quanto accaduto in quel territorio che poi si sarebbe rivelata falsa) e avrebbe condiviso una foto che lo immortalava con abiti tradizionali curdi.

L’accusa da parte del tribunale in riferimento ai post riguarda il fatto che questi «potrebbero creare inimicizia e odio tra due diversi settori della società, glorificherebbero i terroristi e il terrorismo e presenterebbero forze di sicurezza come responsabili di massacri contro suoi corregionali». Naki rischia cinque anni di reclusione, ma si è difeso sostenendo come questi suoi messaggi vogliano essere «portatori di pace». 

Dalla Germania, è subito arrivato il sostegno del St.Pauli. Il club ha organizzato una vera e propria mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale nei confronti del loro ex calciatore: la distinta (sotto, la prima foto) era compilata con tutti i cognomi uguali, Naki appunto, ad eccezione dei due calciatori turchi della rosa; anche i calciatori indossavano una maglia con stampato dietro il cognome del loro ex compagno (sotto, la seconda foto). Un momento di solidarietà bellissimo, come nello stile del club amburghese. Il processo, sempre secondo l’agenzia Dogan, dovrebbe cominciare prossimamente.

1. FC Union Berlin v FC St. Pauli - 2. Bundesliga

robin-himmelmann-und-christopher-buchtmann

ilnapolista © riproduzione riservata