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La Gazzetta definisce lo scudetto del Napoli “un capolavoro sostenibile”

“Sullo scudetto c’è inciso il nome di De Laurentiis, che ci ha creduto quando non ci credeva nessuno, senza aver paura di una piazza che l’ha contestato oltre ogni ragionevolezza”

La Gazzetta definisce lo scudetto del Napoli “un capolavoro sostenibile”
Db Udine 04/05/2023 - campionato di calcio serie A / Udinese-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

È il direttore della Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli ha firmare un lungo commento sulla vittoria dello scudetto del Napoli che definisce “un capolavoro sostenibile”.

Uno scudetto per cui “il Napoli non ha dovuto superare nessuna Nuttata, è stato sempre mezzogiorno”

Nel commento della Gazzetta spiccano pochi elementi, uno su tutti il presidente De Laurentiis

“Sullo scudetto c’è inciso il nome di Aurelio De Laurentiis, che ci ha creduto quando non ci credeva nessuno, senza aver paura di una piazza che l’ha contestato oltre ogni ragionevolezza, dimenticando che cos’era il Napoli dopo il fallimento”

Perché Il Napoli è riuscito ad arrivare allo scudetto senza distruggersi, senza snaturarsi e sopratutto senza andare in rovina come invece accaduto per Lazio e Roma

Questo è lo scudetto del dopo Insigne, Mertens, Koulibaly, Ruiz, Ospina, è lo scudetto di Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone, Kim, Ndombele e per questo bisogna ricorda Giuntoli

“Al miracolo ora gridano tutti al punto che Giuntoli è diventato il profeta del mercato, ma nessun direttore sportivo ha mai dato un gioco a una squadra”

ma sulla vetta di questo scudetto c’è sicuramente il mister Luciano Spalletti

“Poi c’è chi ha trasformato un’incognita in un capolavoro: Luciano Spalletti. Il tecnico è arrivato al suo anno magico dopo le stagioni ustionanti con Roma e Inter. A Napoli nella prima stagione ha lottato per lo scudetto. Al secondo tentativo l’ha vinto. Di solito la squadra che lo sfiora viene confermata, i cambiamenti sono pochi, mirati. Semmai si aggiunge laddove sono emersi punti deboli. Il Napoli invece è stato rivoluzionato. È cambiato così profondamente, senza che nei cambi fosse evidente un miglioramento tecnico, che nessuno sotto il sole d’agosto ha chiesto a Spalletti di vincere il campionato”

 

 

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