The Athletic celebra la serata di Bove, ennesima scommessa giovanile lanciata da Mou che potrebbe rivelarsi decisiva in questo finale
Mourinho si è trovato a giocare una semifinale di Europa League con l’acqua alla gola. Piazzamento Champions che si è allontanato nelle ultime settimane, tensione mostrata nelle interviste post-partita e tanti infortuni. La Roma di ieri sera, vista contro il Bayer Leverkusen, era priva di Smalling e Kumbulla in difesa, El Shaarawy a centrocampo, con Dybala a mezzo servizio e Cristante arretrato a centrale difensivo. Per questo, Mou ha pescato, ancora una vola, dalla panchina. e ha deciso di far debuttare dal primo minuto in Europa un giovane classe 2002 che compirà 21 anni il prossimo 16 Maggio. Edoardo Bove non ha nascosto la sua tensione, anzi ai microfoni dei giornalisti l’ha esaltata:
«Non sono un ragazzo freddo, ho sentito un mare di emozioni dentro di me durante il riscaldamento».
The Athletic ha dedicato un articolo all’ennesima scommessa vinta da Mourinho, il ragazzo che ha avvicinato, col suo gol, la Roma a una finale di Europa League un anno dopo quella di Conference di Tirana dello scorso anno.
«Bove è il ragazzo della porta accanto di Roma»
Ciò che emerge, dal profilo che il The Athletic ha voluto fare del giovane centrocampista romano, è quello di un ragazzo che risulta quasi un esempio per chi, con più anni di esperienza di lui, lo ha come compagno di squadra:
«Quando non si allena, Edoardo è all’università, a studiare economia e management. “È molto educato”, ha detto José Mourinho come un genitore orgoglioso il giorno della laurea: “Ha un background accademico”. Per Mourinho è uno dei suoi bambini, uno dei ragazzi che ha integrato in prima squadra negli ultimi due anni: “Quando sono arrivato, era pronto per andare in prestito alla Triestina”, ha detto Mourinho. Lo stesso club dove la Roma spedì Alberto Aquilani a ‘farsi le ossa’. Ma Bove non è andato. Mourinho lo ha voluto tenere e “amorevolmente lo ha nutrito come se fosse un ‘cucciolo malato′: “L’anno scorso giocava cinque minuti a partita”, ha detto Mourinho: “Quest’anno è passato a 20, poi 30, ora può anche giocare dall’inizio».
Bove ha avuto spazio in un finale di stagione che per la Roma dire tormentato è poco. La squadra degli indisponibili di Mourinho è incredibile: Smalling, Kumbulla, El Shaarawy, Wijnaldum e Dybala acciaccati, Cristante arretrato a difensore centrale. Non a caso, nell’ultima di campionato contro l’Inter l’allenatore portoghese, forse per dimostrare anche alla società quale fosse la situazione, ha fatto entrare tanti giovani della Primavera:
Romano e romanista, davanti al Capitano
La parabola di Bove è quanto di più esaltante ci possa essere per la Roma sponda giallorossa. Aveva trovato il primo gol in Serie A nella gara vinta 3 a 0 contro l’Udinese, su ribattuta di Silvestri dopo il rigore di Cristante. Quello di ieri sera è stato il primo gol europeo, ha sbloccato la semifinale contro il Bayer Leverkusen.
Non è stato forse un caso che Bove abbia segnato il suo primo gol in Europa proprio ieri sera, alla presenza di un simbolo di Roma e della Roma come Francesco Totti, presente all’Olimpico. Lo speaker giallorosso ha urlato “Romano e Romanista” mentre celebrava il suo nome. A sottolineare il fatto che Mou lo ha fatto di nuovo: ha pescato dal mazzo una carta che, forse potrà risultare fondamentale per questo finale di stagione dove, chissà, la Champions la si potrà provare a conquistare tramite la finale di Budapest. Lo scorso anno, a Tirana fu decisivo l’altro suo enfant prodige, Zaniolo. Chissà che la storia non possa ripetersi.