Un articolo sull’ampio divario tra Premier e Serie A. «Il presidente del Napoli elogiò il calcio inglese diventato industria ma in Italia sono fermi»
Il Daily Mail pubblica un lungo articolo in cui evidenzia il netto divario tra la Premier League e la Serie A. Fa l’esempio di Paqueta che lasciò il Milan per approdare al Lione per 17,5 milioni di sterline. Il Milan – racconta il quotidiano inglese – aveva inserito per il calciatore una clausola del 15% sulla futura rivendita. Quando il West Ham lo ha acquistato per 53 milioni di sterline, il Milan ne ha raccolti 7,95 milioni.
Uno dei club più importanti italiani ed europei festeggia per i 7,95 milioni che gli hanno permesso di mantenere in equilibrio il bilancio, con il club inglese che nella sua storia ha vinto solo quattro titoli importanti.
Il quotidiano ricorda l’intervista a De Laurentiis di un paio d’anni fa. Il presidente del Napoli disse:
“Noi italiani siamo quelli che hanno bisogno di imparare dalla Premier League. Non il contrario. Grazie alle riforme degli anni’ 90, il calcio inglese è diventato una vera e propria industria oltre che uno sport.’’
Scrive il Mail che
ci sono più di cinque miliardi di ragioni dietro la risposta di De Laurentiis. Solo la Nfl e la Premier League indiana di cricket generano più entrate televisive rispetto alla Premier League che ha un accordo sui diritti tv per 5,1 miliardi di sterline fino alla fine della stagione 2024-25.
Il più recente accordo televisivo della Serie A valeva £2.42 bn.
Il Mail scrive che in Italia gli stadi sono fatiscenti, tranne rare eccezioni sono gli stessi di Italia 90. E raramente sono pieni.
Tutti condividono il tema, ma evidentemente non sono stati in grado di trovare una visione su come recuperare il ritardo. Poi ci sono gli scandali: Calciopoli nel 2006, le scommesse nel 2011-12, il caso plusvalenze in corso. Scegli tu.
Chi vuole investire soldi seri in una lega che deve gestire accuse regolari di comportamento illegale?