A Il Fatto: «Ho il terrore della chirurgia estetica. A volte incontro le colleghe e mi imbarazzo. Non le riconosco: ‘Ma chi è quella lì?’».
![Marcella Bella: «Il mio lato sexy? Ce l’ho di natura, ma è venuto fuori a trent’anni. Prima mi vergognavo» Marcella Bella: «Il mio lato sexy? Ce l’ho di natura, ma è venuto fuori a trent’anni. Prima mi vergognavo»](https://www.ilnapolista.it/wp-content/webp-express/webp-images/doc-root/wp-content/uploads/2022/07/Marcella-Bella-e1659078809367.jpg.webp)
Il Fatto Quotidiano intervista Marcella Bella. Scoperta da Mike Bongiorno, ha ottenuto la consacrazione artistica nel 1972 partecipando al Festival di Sanremo con “Montagne verdi”, brano scritto da suo fratello Gianni e da Giancarlo Bigazzi. Altro suo storico successo è stato “Nell’aria”, scritto per lei nel 1983 da Mogol sulle musiche di Gianni Bella.
Marcella Bella racconta di come la scoprì Bongiorno.
«In Sicilia, durante uno dei suoi eventi, dove presentava una lacca, della cosmetica o qualcosa di simile: nella prima parte dello spettacolo coinvolgeva i cantanti del posto; avevo 13 anni e mi sono presentata con mio padre. Canto la prima canzone e subito dopo mi prende da parte: ‘Piccolina sei con qualcun o? ’ ‘Con papà’. ‘Datemi il numero di telefono: vi chiamerò così venite a Milano’».
La Bella continua:
«Io rimasi in silenzio, affascinata. Lo guardavo come fosse la Madonna; mica ci credevo, era mio padre a tranquillizzarmi. Esattamente un mese dopo è squillato il telefono».
Marcella Bella parla dei ritocchi di chirurgia estetica, a cui, dice, non ha mai voluto sottoporsi.
«Guardi. Non ho alcuna cicatrice, anche perché ho il terrore della chirurgia e dei cambiamenti. A volte incontro le colleghe o le guardo in televisione e mi imbarazzo. Non le riconosco: ‘Ma chi è quella lì’; non le dico chi, alcune sono amiche».
Tra artisti c’è vera amicizia?
«Con Loredana Bertè lo siamo da una vita, certo a modo suo, un modo molto particolare. Per fortuna la conosco bene e sono passata sopra a tante situazioni. C’è amicizia perché non provo invidia».
La Bella parla di Montagne verdi.
«Quella è la mia storia, la storia di una ragazzina che lascia gli amici, la scuola e il coniglio dal muso nero. Il coniglio rappresentava la bambola sul letto e il mio cuore da ragazzina; è un testo profondo e molti non l’hanno capito».
Racconta di essere «sempre stata una brava ragazza», anche se si è trovata vicino a molte tentazioni.
«Eccome; sono passata vicino a persone che si drogavano, bevevano, che ne combinavano di tutti i colori e si sono
persi; ma grazie a mia madre ho sempre saputo qual era la strada giusta».
Secondo Mara Maionchi sul palco bisogna risultare erotici. La Bella:
«Ce l’ho di natura, non lo faccio. È venuto fuori a trent’anni, prima mi vergognavo del mio lato sexy».
Su Nell’aria.
«Un brano tra virgolette erotico. Il testo l’hanno capito dopo anni, nessuno aveva focalizzato cos’era la gatta. Ricordo ancora il fax inviato da Mogol con sopra il testo: io e Gianni lo riceviamo, leggiamo, Gianni contento e io che gli domando: ‘Di quale gatta parla? ’. ‘Miao, miao’. ‘L’hai letto bene? Sembra pornografico’. ‘Marcella, te lo puoi permettere’».
Suo fratello non si è ingelosito. La Bella racconta:
«Proprio per niente, con Mogol che aveva in testa pure il giusto look da adottare: ‘Gonna con lo spacco, magliettina quasi trasparente, niente reggiseno e si deve intravvedere il reggicalze’. Abbiamo iniziato a litigare: ‘Per me questo non è sexy, lo sarà per te che sei anziano’. ‘Non capisci niente’. Alla fine ho indossato la guêpière e un bel décolleté».
Le hanno proposto calendari o foto sexy?
«Certo, ma per carità».
Film erotici? La Bella:
«Sì, già dopo Montagne verdi; uno era veramente spinto con il mio manager che urlava, riferito al produttore, ‘io lo ammazzo’».
“Nell’aria” l’ha cambiata?
«Mi ha reso più consapevole del mio fascino. La donna consapevole, femminile, ha un vantaggio in più ed è anche
per questo se sono un’icona gay; tacchi e guêpière fanno parte di me».
Stalker ne ha avuti? La Bella racconta di uno stalker piuttosto insistente.
«Uno pazzesco; ero in albergo a Sanremo, mi chiamano dalla reception: ‘C’è suo marito che l’aspetta al bar’. ‘In realtà è qui accanto a me’. ‘No, è al bar’. Insomma, un tizio si era spacciato per mio marito e non è finita qui: per un mese è vissuto in una tenda davanti a casa mia e di mia mamma. Era appena uscito dal carcere».
Marcella Bella temeva il palco?
«Mai, lì trovavo e trovo la mia forza; era Gianni quello terrorizzato, gli veniva la febbre».
Altri terrorizzati?
«Anna Oxa sembrava glaciale, algida ma credo fosse un modo per vincere la paura».
Tecnicamente chi l’ha stupita in questi anni?
«Lucio Battisti era un fenomeno, anche se timidissimo: quando parlava difficilmente ti guardava negli occhi».
E Mina? La Bella racconta un aneddoto:
«Siamo state molto amiche; circa 15 anni fa l’ho incontrata, per caso, in spiaggia, a Forte dei Marmi: da lontano ho riconosciuto la sua sagoma e l’ho chiamata. Con me c’erano pure mamma, Mario Lavezzi e Ornella Vanoni. Ci mettiamo a chiacchierare fino a quando mia mamma se ne esce malissimo: ‘Signora Mina… lei mi scuserà signora Vanoni, ma Mina è Mina’. E io: ‘Ma mma!’ ‘Marcella, sono sincera, lo sai’. Ha odiato mia madre e pure Mina; sono schietta come mamma e non va sempre bene».
Si dice che Marcella Bella sia stata corteggiata da Iglesias.
«Gli piacevo. Cenavamo, a un certo punto cambia il tono di voce, cambia la postura, mi prende le mani e mi guarda negli occhi: ‘Marcelita, tieni il fidanzato? ’. ‘Sì, è qui’. Ha immediatamente mollato la mano e mutato atteggiamento».
Era naturale o costruito?
«Quando arrivava in Italia pretendeva quattro o cinque modelle sempre attorno a sé. Era scena organizzata».