Domani l’assemblea generale che dovrà votare se cedere parte dei diritti tv a investitori esterni. Il dibattito in Germania va avanti da mesi
Fondi sì o fondi no? Questo è il dilemma della Bundesliga che si appresta a cedere alla corte dei finanziatori esterni. Il campionato tedesco è ad un passo dalla manovra che pare ormai l’unica via verso una sostenibilità economica per le leghe europee. Come è successo in Spagna, e non (ancora) in Italia, in Germania il dibattito va avanti da parecchio, e ormai il fronte del no è in rotta, scrive la Süddeutsche Zeitung.
“Nonostante tutte le obiezioni sollevate dalla critica nel dibattito che va avanti da mesi, non c’è dubbio che una partnership strategica tra club della Bundesliga e settore finanziario si rivelerà un buon affare. Rimane discutibile, tuttavia, se il calcio professionistico tedesco trarrebbe vantaggio dall’accordo a lungo termine, oltre all’investitore del settore del private equity e alle banche di investimento e agli studi legali coinvolti nel processo”.
I rappresentanti dei 36 club professionistici tedeschi, scrive il giornale, si incontreranno domani a Francoforte in un’assemblea generale straordinaria si pensa definitiva. Resta in campo “una sorta di dilemma amletico: investitore o non investitore”.
Pare che ormai “il voto alla fine si tradurrà in un clamoroso sì all’ingresso di un investitore“. Formalmente, per l’accordo è richiesta una maggioranza di almeno due terzi. Si parla di una cifra vicina ai due miliardi di euro se la lega concedesse all’investitore una quota del 12,5% dei proventi dei suoi diritti sui media per 20 anni. Ma “la suddetta somma è probabilmente più un pio desiderio, almeno per ora. Si dice che sia stato offerto molto meno. Tuttavia, i sostenitori dell’affare promettono che l’iniezione di denaro per modernizzare il marketing del campionato recupererebbe tutti i soggetti coinvolti: club, campionato, finanzieri”.
Gli oppositori invece affermano che l’affare si basa “sull’ignoranza consapevole dei rischi, ovvero sull’autoinganno intenzionale. Secondo il motto: è meglio avere qualche milione di euro nelle nostre mani adesso che i milioni che mancheranno ai nostri successori in futuro”.
Sul tavolo ci sono offerte di quattro società statunitensi ed europee.
Secondo una fonte della Süddeutsche molti club “non hanno compreso la complessità della questione”. E uno dei punti cruciali della questione è la distribuzione dei proventi, non solo tra i club ma tra le serie. E il contesto esterno – i tifosi – rema contro.