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Mattarella sulla finale di Coppa Italia: «Il mio ruolo mi impone di tifare per gli arbitri»

Al Quirinale: «Attenderò con piena imparzialità il risultato. Il messaggio che manderete dimostrerà che il calcio e lo sport sono parte della vita sociale»

Mattarella sulla finale di Coppa Italia: «Il mio ruolo mi impone di tifare per gli arbitri»
Roma 04/09/2019 - consultazioni Quirinale / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale i calciatori, i dirigenti e gli staff tecnici di Fiorentina e Inter, squadre finaliste della Coppa Italia.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti il presidente del Coni Malagò, il presidente della Lega Serie A Casini, e gli allenatori Italiano e Inzaghi.

Erano presenti il Presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il Commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini.

Le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella al termine dell’incontro al Quirinale delle due squadre finaliste della Coppa Italia, Fiorentina e Inter.

Nel suo incontro il presidente della Repubblica ha esaltato i valori della lealtà e della correttezza:

«Attenderò con piena imparzialità il risultato non solo perché questo è il mio ruolo che mi impone semmai di tifare per gli arbitri e non per le squadre ma anche per quello che ho detto».

Un breve discorso alle squadre e ai dirigenti delle due società di calcio che domani si sfideranno per alzare il trofeo della Coppa Italia. Un pensiero anche alle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna. Il minuto di silenzio prima del fischio d’inizio «sarà un bel messaggio, che continuerà a incentivare questo sentimento di vicinanza e solidarietà nel nostro Paese».

Infine il presidente Mattarella ha richiamato il valore sociale dello sport e la responsabilità che hanno i calciatori:

«Il messaggio che manderete sarà anche importante per dimostrare che il calcio e lo sport, che sono componenti molto rilevanti della vita italiana, non sono separati dalla società ma parte della vita sociale».

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