Il presidente della Liga si è dovuto scusare per le sue frasi sul calciatore brasiliano del Real Madrid al centro di un caso ormai internazionale
Repubblica dedica una pagina al caso Vinicius che ieri sera non se l’è sentita di scendere in campo contro il Rayo Vallecano. È intervenuta l’Onu, il Brasile ha chiesto spiegazioni al governo spagnolo. Mentre la Spagna ha reagito con freddezza, come scrive la Repubblica:
Un sostegno che Vinicius non ha ricevuto nella stessa misura in Spagna. Anzi. Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, la società che organizza il campionato, ha accusato il giocatore di aver disertato gli appuntamenti sul razzismo organizzati dalla Liga aggiungendo un inquietante “non lasciatevi manipolare”. Poi si è dovuto scusare, dando la colpa alla fretta e all’emotività del momento, ma il suo atteggiamento riflette quello di molte istituzioni sportive, e non solo per il suo passato da giovane franchista, evoluto in un convinto sostegno all’estrema destra spagnola. Ma perché lui, come altri, appare più interessato a tutelare il valore commerciale del torneo che a tentare di fare pulizia dai tanti razzisti che regolarmente fanno mostra di sé negli stadi con ululati bestiali contro i giocatori neri.
Un fenomeno che non ha confini: prima di Valencia era successo a Madrid, dove i tifosi dell’Atletico avevano impiccato un manichino con la maglia di Vinicius e dove in vari casi si sono avvertiti insulti come “macaco” verso i giocatori avversari, come Araujo del Barcellona.