Il direttore sportivo ha abbandonato l’incontro: ritiene suo diritto giudicare l’operato dell’allenatore e vuole più di 50 milioni per fare mercato
L’incontro tra Paolo Maldini e Gerry Cardinale è durato poco più di mezz’ora ed è stato decisamente risolutivo, nel senso che tra Maldini e il Milan è finita. Con lui andrà via anche Massara. Nelle prossime ore sarà annunciata ufficialmente la rottura. La Repubblica dà qualche particolare dell’incontro tra proprietario americano e direttore sportivo. Si sono visti in mattinata in un hotel al centro di Milano. Un incontro durato 35 minuti. La rottura si è consumata sul budget da destinare al mercato e anche sulla valutazione della stagione di Stefano Pioli.
Il quotidiano scrive:
“Tutto è iniziato in mattinata quando Cardinale, che durante i suoi blitz milanesi evita Casa Milan e che non si è visto sul prato del Meazza nemmeno per la celebrazione di Ibra, ha convocato Maldini al Portrait Hotel di Corso Venezia. Il loro faccia a faccia è durato meno di 35 minuti: lo ha interrotto Maldini, secondo le prime ricostruzioni anche per le divergenze su Pioli (il dt ritiene suo diritto, da capo dell’area tecnica, giudicare l’allenatore dal contratto in scadenza nel 2025, con voci su Conte), malgrado la ragione principale del contendere sia il budget. Maldini e Massara lo vorrebbero più alto degli attuali 50 milioni di euro, per potere competere con le grandi d’Europa, mentre per gli americani i flop, in particolare De Ketelaere e Origi, vanno addebitati al settore sportivo, che ha avuto un budget più alto rispetto a Napoli, Lazio e Inter, arrivate davanti, e che non avrebbe monetizzato le cessioni”.
Per Cardinale la priorità è la sostenibilità finanziaria.
“Per Singer e Cardinale la priorità è il risanamento dei conti, il mercato si può fare con l’ausilio degli algoritmi e con i giovani talenti, fissando un monte stipendi di 100 milioni lordi. Per Maldini e Massara il salto di qualità può arrivare solo con qualche campione, a prescindere dall’età, anche perché i risultati sportivi hanno fruttato incassi da record e la notevole valorizzazione di acquisti come Hernandez, Tonali, Maignan, Thiaw, Kalulu e naturalmente Leao, il cui laborioso rinnovo a 5 milioni l’anno conferma il divario di spesa con i club inglesi, il Real e il Bayern”.