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Vasco Rossi: «Pensavo di morire giovane, invece sono qui. Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo»

Al Messaggero: «Alla mia carriera non manca niente. Ho avuto la vita che volevo. Pienamente vissuta. Rifarei tutto daccapo esattamente così».

Vasco Rossi: «Pensavo di morire giovane, invece sono qui. Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo»
Venezia 10/09/2015 - Festival del Cinema di Venezia / foto Image nella foto: Vasco Rossi

Il Messaggero intervista Vasco Rossi. A 71 anni, stasera e domani salirà sul palco dello Stadio Olimpico, a Roma, per le due tappe nella Capitale – entrambe sold out – del suo tour negli stadi: ad attenderlo oltre 120 mila spettatori complessivi.

Cosa rappresenta Roma per lei? Vasco:

«Una bellissima donna che mi ha affascinato e conquistato al primo incontro. Da quando ci venivo in giro per promozione in Rai nei primi Anni ’80 e la giravo a piedi, sconosciuto e libero, alla svolta con Vita spericolata. Ricordo i primi concerti allo Stadio Flaminio, che dopo di me non è stato più concesso. E poi all’Olimpico, dove
suono dal 1991. Un anno fa, dopo le due memorabili serate al Circo Massimo, ho ricevuto pure la Lupa d’Oro: mi avete incoronato gladiatore».

Vasco racconta che sta per uscire un film biografico sulla sua vita.

«Lo abbiamo appena annunciato. Non è un film, ma una docu-serie intitolata Il Supervissuto (in autunno su Netflix, ndr). Solo che a interpretare il protagonista sono io: non uso controfigure (ride). La regia è di Pepsy Romanoff, il mio braccio destro da anni per tutto ciò che riguarda video e film dei miei concerti».

A Vasco viene chiesto come mai quest’anno non è andato a festeggiare a Sanremo il quarantennale di “Vita spericolata”. Se Amadeus lo ha cercato. Risponde:

«Amadeus e non solo lui: tutti i direttori artistici passati mi hanno cercato negli anni. Io ci sono andato nel 2005: conduceva Paolo Bonolis e io andai per chiudere un cerchio, restituendo il microfono che mi ero messo in tasca nell’82, l’anno di Vado al massimo. A me la tv piace poco. Preferisco i palchi dei concerti: quando salgo sul palco e la musica comincia per me tutto torna. Lì sono veramente presente».

Cosa manca alla carriera di Vasco?

«Niente. Ho avuto la vita che volevo. Pienamente vissuta. E rifarei tutto daccapo esattamente così: stessi errori, stesse passioni, stesse delusioni, come canto in Se ti potessi dire. Pensavo di morire giovane. E adesso sono qui, supervissuto: vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo».

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