“I tifosi e i media dovrebbero prendersela col Comune e non con la proprietà del club, che è costretta dal deficit di botteghino”
The Athletic dedica un approfondimento a Sandro Tonali, ceduto dal Milan al Newcastle. Un lungo articolo in cui si ripercorre la storia del centrocampista, la sua indiscutibile fede rossonera instillatagli dalla famiglia (con il padre ultrà), le caratteristiche tecniche, i gol, l’ammirazione per Gennaro Gattuso, la prima stagione al Milan, tutt’altro che indimenticabile, lo scudetto.
“Tonali sembrava destinato a diventare una bandiera del Milan”, scrive il quotidiano e ricorda di quando, l’anno scorso, il centrocampista ha detto:«So cosa ho passato per arrivare qui, non avrei mai fatto l’errore di andarmene. Sogno di diventare una bandiera al Milan». Poi, The Athletic commenta:
“Ma il romanticismo è in gran parte morto nel calcio e i giorni delle bandiere sono finiti. Altri milanisti sono stati indotti in tentazione dalle offerte di stipendio da parte di club super-ricchi”.
I tifosi del Milan, che oggi attaccano il club, scrive The Athletic, dovrebbero piuttosto prendersela con il Comune di Milano, che non gli consente di costruire lo stadio che garantirebbe ricavi cospicui con cui trattenere i giocatori come Tonali.
“Qualsiasi rabbia che una vendita possa provocare all’interno della tifoseria e dei media del Milan dovrebbe essere diretta al Comune e alla mancanza di progressi su un nuovo stadio, piuttosto che alla proprietà del club. Se il Milan fosse autorizzato a costruirne uno, l’aumento delle entrate aiuterebbe a trattenere giocatori come Tonali. Invece, il deficit di botteghino di anno in anno costringe il club ad accettare offerte come quella del Newcastle, in modo che possano generare più budget di trasferimento”.