Grazie al “settlement agreement” la Juve aveva ridotto la multa a 3 milioni. La prospettiva di un anno senza Europa. Ma potrebbero essere anche due
La Juventus all’esame della Uefa. Oggi la Gazzetta fa il punto su cosa rischiano i bianconeri. Bisognerà aspettare metà luglio per la conclusione del primo grado di giudizio.
I bianconeri hanno firmato a fine 2022 un accordo triennale, un “settlement agreement”, con l’Uefa. Il settlement è un percorso meno punitivo per i club, a patto però che gli obiettivi siano raggiunti e che le dichiarazioni siano corrette. Nel caso specifico della Juve, la punizione globale (multa di 23 milioni) è stata ridotta ad appena 3 milioni. Il mancato raggiungimento degli obiettivi comporterà sicuramente un aumento della multa, da 4 fino ai 23 milioni totali, cioè senza più sconto, più limiti alla rosa e al mercato. C’è poi un altro scenario peggiore. Se il giudice dovesse considerare molto gravi le violazioni, potrebbe dichiarare nullo il “settlement”: si arriverebbe così a una sanzione senza “trattativa”.
Aggiunge la Gazzetta:
Il buon senso suggerisce che, in presenza di una squalifica di un anno, e la prospettiva di “saltare” la Conference, la Juve non vada al Tas. Discorso diverso in caso di un’esclusione più pesante, dai due anni in su: questa precluderebbe un’eventuale Champions e spingerebbe comprensibilmente la Juve a rivolgersi ai giudici di Losanna (la Cassazione dello sport europeo).