Al Corsera: «ho venduto 523 milioni di dischi nel mondo, sono terzo dietro i Beatles ed Elvis Presley. Non guardo Sanremo»
Giulio Rapetti Mogol il 17 agosto compie 87 anni. Il Corriere della Sera lo intervista.
Mogol, quante canzoni ha scritto?
«Ah non lo so… Però ho venduto 523 milioni di dischi nel mondo. Sono terzo, dopo i Beatles ed Elvis Presley».
Chi le piace dei giovani?
«Non so, non li conosco…».
Non ascolta la musica?
«No, ma nemmeno prima. Ho ancora il giradischi, ma i dischi non ci sono più».
Guarda Sanremo?
«No. La competenza per me è fondamentale».
E se le chiedessero di fare il direttore artistico?
«Dovrebbero darmi un mucchio di soldi».
In compenso continua a fare serate: 60 l’estate scorsa.
«Riempiamo le piazze, vengono a sentirci 3-4-5 mila persone, cantano tutti, li incito».
Ma lei non era stonato?
«Non più, si può diventare intonati. Basta cantare per dieci giorni con un disco che fa da guida, una o due volte al giorno, e poi si cambia. Sta tutto nella capacità di relazione fra la voce e l’orecchio».
Non sente mai la vedova Battisti, Grazia Letizia Veronese?
«No. Ma io prego per lei, che si ravveda».
E Battisti lo sogna?
«No, lo penso. Credo che lo incontrerò quando sarò morto. Chissà se avrà la chitarra».