A La Repubblica parla di un tweet risalente a marzo, subito rimosso: «Tutto è partito da alcune persone che si occupano della comunicazione».
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La Repubblica intervista Barbara D’Urso, appena rimossa dalla conduzione di “Pomeriggio 5”. Il primo luglio, Canale 5 ha annunciato che la decisione è stata presa di comune accordo con la D’Urso, ma lei nega e si dice addolorata, sgomenta e arrabbiata.
«Il sentimento dominante? Il dolore, unito allo sgomento e alla rabbia. La cosa che mi fa più male è che non mi hanno permesso di salutare il mio pubblico. E con quel comunicato hanno fatto pensare che fossi d’accordo nella decisione: “Canale 5 e Barbara D’Urso hanno concordato che dalla prossima stagione l’artista non condurrà più Pomeriggio 5”. Io non ho concordato niente».
Così, la D’Urso ha deciso di dire la sua verità. Ripercorre la storia dei diversi programmi che ha condotto dal 2007, la chiusura di Domenica live senza che lei ne abbia mai saputo il motivo, nonostante l’alto share, l’impegno in solitaria durante la pandemia («quando nella cattedrale di Mediaset vuota c’eravamo io, l’operatore e il regista, a tenere compagnia al pubblico»). E racconta di quando, il 26 marzo, un piccolo gruppo di persone che si occupano della comunicazione Mediaset le ha dato della “troia” sui social.
«Il 26 marzo ero a teatro a Bari, su Canale 5 andava in onda Verissimo e su Rai 1 Domenica in, col mio videomessaggio di 90 secondi per la mia amica Gabriella Labate, la moglie di Raf. Messaggio autorizzato dal direttore delle news Crippa e da Restelli. Bene. Sull’account QuiMediaset esce il seguente tweet: “Che cosa antipatica. Troie mi pare azzeccato Silvy”, sotto la foto mia e di Mara. Resta solo 2 minuti, chi ha le chiavi per entrare lo cancella. L’account dichiara di essere stato hackerato e il giorno dopo QuiMediaset si scusa con le persone offese e i follower ammettendo che è stato un errore interno. Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata “troia”, ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami troia? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione».
La D’Urso continua:
«Ho cominciato a pensare che forse a Mediaset non ero più gradita».
Allora esprime il suo dubbio a Lucio Presta, suo manager che a sua volta incontra Marco Leonardi, direttore risorse artistiche, con il consulente Restelli.
«Vorrebbero continuare l’accordo per i due anni successivi, alle stesse condizioni economiche e editoriali».
“Pomeriggio 5” era confermato? La D’Urso:
«Sì, per le due stagioni successive».
Racconta dell’impegno di Mediaset a cercarle un programma in prima serata, la promessa di Pier Silvio Berlusconi di tenerla fino a dicembre e poi di trovarle altre cose.
«Porto avanti Pomeriggio 5, programma che amo, quel pubblico me lo sono creato in 15 anni. Media tutto l’anno del 16% di share, con punte del 22%, come sottolinea Mediaset in una nota. Il 2 giugno, ultima puntata, saluto: “Ci vediamo a settembre”. Continuo ad andare a Cologno Monzese per due settimane, con la costumista e la sarta preparo gli outfit per la ripartenza».
Poi, la notizia della chiusura e del suo allontanamento dopo 15 anni. Quando ormai non c’è più una collocazione da trovare in tempo per settembre. La D’Urso parla del cambio di idea da parte di Pier Silvio Berlusconi.
«I modi sono inaccettabili. Mi hanno ferito profondamente: prendi questa decisione senza dirmi nulla e senza darmi la possibilità di salutare i miei spettatori. Fabio Fazio è andato via e ha salutato tutti, come Serena Bortone. Io non ho potuto ringraziare nessuno. E il comunicato: non ho concordato niente, mi hanno lasciato a casa in pochi giorni».
Continua:
«Ho letto: “Via il trash”, “La D’Urso trash”. Che cos’è trash? Una volta per tutte. Perché fino a tre anni fa a Live —
Non è la D’Urso a mezzanotte e mezza i personaggi non erano di serie A? Primo: col budget che man mano si era ridotto chi chiamavo? Secondo: io da anni conduco Pomeriggio cinque col tailleur, occupandomi rigorosamente di cronaca, e perché continuano a dirmi trash? Se fossi trash, col programma sotto testata giornalistica avrei un richiamo dal cdr, mai successo. Anche i giornalisti che lavorano con me sono trash? Vedo su Canale 5 cose molto molto trash: non solo non vengono fermate, ma vengono esaltate».