È morto a 88 anni. In Spagna ricordano la sua cessione: inventarono l’incompatibilità con Kubala, il Barça entrò nella crisi più dura di sempre
Addio a Luìs Suarez primo pallone d’oro spagnolo, giocatore chiave della grande Inter di Herrera e Angelo Moratti. Aveva 88 anni.
Lo spagnolo Diario As (giornale di area madridista ma il pezzo è scritto dal catalano Santi Gimenez vicedirettore del quotidiano) lo definisce il più grande errore della storia del Barcellona.
Durante i suoi quasi 125 anni di storia, il Barcelona ha commesso molti errori, ma secondo tutti gli storici che hanno scritto un’abbondante bibliografia sui Blaugrana, nessuno della grandezza della vendita di Luis Suárez all’Inter.
Quella vendita da record all’epoca era basata su bugie, cattiva gestione, cattiva pianificazione e caos gestionale. Tutto questo in un club in crisi economica che ne minacciava la permanenza in vita. Ma il trasferimento non risolse nulla. Sportivamente, il Barcellona crollò e ci vollero 14 anni per vincere di nuovo un campionato (fino all’arrivo di Cruyff) e nemmeno la crisi economica. La prima delle bugie e forse la più grave fu provare a giustificare il trasferimento di Suárez con l’impossibile convivenza tra il galiziano e Kubala. La bugia era basata su una campagna stampa diffusa dal direttivo che divideva i fan tra Kubalisti e suaristi.
Nonostante il fatto che la bugia non fosse supportata da nulla, la campagna decollò e i dibattiti tra i sostenitori di Kubala e quelli di Suárez furono molto accesi. Nonostante allora non ci fosse Twitter.
Nel 1960 arrivò la grande crisi del Barcellona e il licenziamento del “mago” Herrera. Il club era sull’orlo della bancarotta.
Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo.“Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”.
Ciao Luisito.#FCIM pic.twitter.com/odfKbe5TOh— Inter (@Inter) July 9, 2023
Annegato dai debiti e dalla necessità di costruire un nuovo stadio, il Barcellona pensò in un brutto momento che l’offerta dell’Inter di 25 milioni di pesetas per Suárez fosse la soluzione ai loro problemi.
All’Inter c’era già Helenio Herrera. Si inventarono la polemica con Kubala per giustificare l’ingiustificabile e il trasferimento venne chiuso cinque giorni prima di giocare la finale della Coppa Campioni a Berna contro il Benfica. Il modo migliore per affrontare una finale.
Il Barcellona perse 3-2, colpì due pali, commise un autogol.
Dei 25 milioni raccolti da Luisito, il neoeletto presidente Llaudet ne spese 20 per quindici acquisti e nessuno risultò adeguato. Il Barça cadde nella più grande crisi sportiva della sua storia e il debito da pagare per il Camp Nou salì alle stelle.
Con l’Inter di Herrera, Suárez è diventato un mito assoluto, e non ha mai smesso di essere cool. Nel 2015, in occasione del 30esimo anniversario del museo del Barça, Luisito Suárez ha donato il suo Pallone d’Oro.