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L’Arabia Saudita è la mucca da mungere di cui ha bisogno la Premier League (The Athletic)

Trattare con i sauditi comporta diversi problemi di etica, ma se i club vogliono liberarsi di esuberi o vendere a prezzo gonfiato non resta che l’Arabia 

L’Arabia Saudita è la mucca da mungere di cui ha bisogno la Premier League (The Athletic)
Saudi Sports Minister Prince Abdulaziz bin Turki al-Faisal (L) and Saudi Arabian Football Federation (SAFF) president Yasser al-Misehal (R) applaud before the start of a friendly football match between Saudi Arabia and Croatia, in the Saudi capital Riyadh, on November 16, 2022. (Photo by AFP)

Per le squadre di calcio di tutta Europa, l’Arabia rappresenta un’opportunità“, scrive The Athletic. “Potrebbe esserci qualche riserva morale, ma, dal punto di vista economico, il nuovo mondo che il Paese sta creando è davvero molto conveniente. I club si liberano di giocatori che non vogliono o che vogliono vendere a prezzo gonfiato grazie al denaro proveniente dall’Arabia Saudita“.

In particolare, per i club di Premier League, l’Arabia Saudita rappresenta una vacca da mungere.

Il Chelsea non ha certo esitato di fronte alla prospettiva di fare affari con i sauditi quando si è trattato di vendere Kalidou Koulibaly (per 17 milioni di sterline all’Al Hilal) o Edouard Mendy (per 16 milioni di sterline all’Al Ahli).

Allo stesso modo, al Liverpool, Jordan Henderson ha un accordo verbale con il club saudita Al Ettifaq mentre l’Al Ittihad sta preparando un’offerta per Fabinho. E il Liverpool, scrive The Athletic, accetterebbe di sicuro i contanti sauditi, se gli venissero offerti.

“In effetti, per quanto l’Arabia Saudita sia un Paese problematico a livello delle questioni morali, il suo interesse per il calcio arriva in un buon momento per i club della Premier League che negoziano comodamente con i sauditi perché non c’è nessun altro posto dove mandare i loro giocatori”.

I club europei sono quasi tutti alle prese con problemi economici.

 

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