I pitagorici esordiscono in Serie A nel loro stadio, proprio contro il Napoli. I colori sociali sono quelli dello stemma comunale, il pescecane è una scelta più moderna.
La letteratura ufficiale, compresi i sacri testi della Panini, ha sempre fatto risalire le origini del Crotone all’anno di grazia 1923. Ne erano tutti così convinti che tre anni fa nel capoluogo calabrese si celebrarono i festeggiamenti per i 90 anni del club. Tuttavia non manca mai qualche studioso di storia locale che si propone di trovare tracce inedite di determinati eventi in mancanza di una bibliografia consolidata. Il caso del Crotone è stato a dir poco clamoroso per merito di Giovanni Monte, giornalista e speaker dello stadio “Scida”.
«Una foto stropicciata, sbiadita – scrive il Crotonese, trisettimanale della città – è quella arrivata sulla chat di facebook a Giovanni Monte dopo l’appello lanciato sui social per cercare documenti storici sul Crotone. L’immagine l’ha inviata la nipote di Luigi Milizia, calciatore del Crotone negli anni ‘20. L’immagine ritrae una squadra di calcio fotografata, come si legge sul retro della cartolina nel 1921. Una data che retrodata la nascita della squadra del Crotone. (…) Così Giovanni Monte, dopo aver ricevuto quella foto del 1921 ha voluto andare più a fondo nella ricerca e negli archivi del Comune ha trovato un documento che permette di affermare che il Crotone è la società sportiva più antica della Calabria. Si tratta di una lettera dell’11 settembre 1910 indirizzata al sindaco dell’epoca nella quale la presidenza della Società sportiva Crotona chiedeva la concessione del teatro comunale per l’inaugurazione della società da tenersi il 20 settembre di quell’anno. La lettera è firmata dal Consiglio di presidenza costituito da F. Turano, A. Lucifero, F. Torromino e M. Morace. Quindi, la Ss Crotona (qualche altro testo la chiama La Cotrona, nda) è nata tredici anni prima rispetto al primo documento fotografico finora conosciuto. Questo fa dunque del Crotone la società più antica in Calabria».
In attesa di capire se l’eccellente scoperta di Monte sarà solennemente recepita dai sacri testi di Eupalla, il primo Crotone “ufficiale” mutuò i colori dello stemma civico: il rosso e il blu, mentre le maglie adottarono le pale strette verticali. Il simbolo scelto fu uno scudo contenente il tripode delfico, simbolo della città. Dopo alterne vicende, non ultima il rovinoso fallimento della società nel 1979, sul finire degli anni ’90 lo stemma fu stilizzato: nel nuovo logo, composto da uno scudo spagnolo palato di rosso e di blu recante nella parte centrale il tripode d’argento, entrarono stabilmente due squali. Oggi lo stemma, con gli stessi elementi, è ovato. Fu il presidente Raffaele Vrenna a volere nel simbolo lo squalo, adottato anni prima dai tifosi. Lo striscione sul quale apparve il primo pescecane – raccontano i colleghi del Crotonese – risale al 1976 e fu esposto in curva in occasione del derby con il Cosenza vinto nettamente dai pitagorici. Dal 2006, la mascotte ufficiale della squadra calabrese è, manco a dirlo, “PaSqualo”, un pescecane blu. I giocatori del Crotone sono anche soprannominati “pitagorici” in onore di Pitagora, il grande filosofo antico che, riparato in Magna Grecia, a Crotone nel 530 a. C. fondò la scuola pitagorica.
Il 23 ottobre 2016 è un’altra data storica per il Crotone. Contro il Napoli i ragazzi di Davide Nicola giocheranno ufficialmente la prima gara in serie A nello stadio “Scida”, finalmente agibile dopo cinque mesi di lavori di ristrutturazione. Crotone e Napoli, due città della Magna Grecia: Pitagora ne sarà felice.