Su Athletic. Una madre con il figlio undicenne: «È il mio fratellino». Inizialmente comunicavano con Google translate
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Guglielmo Vicario, oggi portiere del Tottenham, ha ospitato in casa sua una famiglia ucraina composta da madre e figlio undicenne. The Athletic riporta le parole di Vicario, che racconta come l’esperienza gli abbia dato una grande forza. Hanna, questo il nome della donna, è stata accolta da Vicario insieme al suo figlio undicenne Milan: il marito è rimasto a combattere in prima linea al fronte e si è trasferita a casa Vicario, a Udine, nel marzo 2022, dove ancora risiede. The Athletic racconta:
“Guglielmo e Milan hanno stretto subito un legame, con il ragazzo in soggezione quando Vicario gli ha rivelato di essere un calciatore professionista. Vicario ha poi contribuito a trovare un posto a Milan in una squadra di calcio, anche per aiutarlo ad imparare la lingua. Inizialmente, i due erano costretti a comunicare tramite Google Translate”.
Vicario ha parlato di Milan ad alcuni giornalisti in Australia, a Perth.
«È il mio fratellino. Quando torno a Udine per vedere la mia famiglia, passo un po’ di tempo con lui. E’ bravo. Sta andando a scuola, impara l’italiano. Spero che stia bene perché in Ucraina ora la situazione non è così buona con la guerra. Cerchiamo di dare un sorriso a queste persone».
Vicario continua:
«Quando vado in campo, pensare a loro è importante. È come ricevere un’iniezione di forza. Sono felice per questa famiglia».
Vicario è arrivato al Tottenham questa estate, ha debuttato in amichevole martedì contro il West Ham, con una sconfitta. Gli è stato chiesto se avverte la pressione di essere il primo portiere degli Spurs.
«La pressione mi piace, la adoro, tutti i tipi di pressione. Avere pressione può migliorare il tuo modo di giocare, può migliorarti complessivamente».
Il portiere è entusiasta dell’allenatore, Postecoglou.
«Mi ha detto che i portieri lavorano con i piedi e la costruzione è importante per il suo calcio. Ho bisogno di lavorare molto per migliorare, ma voglio migliorare e anche lui vuole un portiere attaccante, capace di uscire sui calci di punizione e far partire in contropiede. Lo adoro».
Vicario spiega il soprannome che gli è stato affibbiato, Venom:
«È stato creato da due ragazzi di Dazn in Italia, perché mi hanno detto: ‘Quando giochi in campo a volte ti arrabbi, sembri Venom, un cattivo di Spiderman’. Anche Venom inizia con v, Vicario inizia con v».
Come si manifesta questa rabbia?
«Forse urlo. La mia espressione facciale può cambiare in alcuni momenti critici del gioco».
Vicario è in contatto con Telethon, spiega The Athletic, organizzazione che raccoglie fondi per fornire programmi per bambini malati, vulnerabili e svantaggiati.