Al Messaggero: «Trasformerò i fischi in applausi, come l’anno scorso col secondo posto. In questa settimana sbloccheremo il mercato»
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, continua a tenere il punto sul mercato del club biancoceleste, lasciando il proprio allenatore, Maurizio Sarri, con un cerino in mano. Al momento l’unico acquisto della Lazio è Castellanos, attaccante argentino che dovrebbe dare un po’ di respiro a Immobile (se rimane alla corte di Sarri).
Quando Lotito ieri ha lasciato il ritiro di Auronzo dove la squadra sta preparando la stagione, il presidente si è intrattenuto con alcuni giornalisti presenti:
«Chissà se i tifosi capiscono che da quelli (la vendita diritti tv, ndr) dipende il futuro della Lazio e di tutto il calcio italiano. I fischi non mi hanno ferito, li trasformerò in applausi molto presto, come l’anno scorso col secondo posto. In questa settimana sbloccheremo il mercato. Intanto ora vedrete Castellanos, se è più forte di Sanabria che Sarri aveva inizialmente indicato».
Queste le parole del presidente biancoceleste riportate dal Messaggero. Lotito si è assunto la responsabilità del mercato ma finora ha compiuto un solo acquisto e ha ceduto Milinkovic Savic. Sarri è infuriato, voleva una squadra pronta per affrontare Champions e campionato, gli avevano promesso che avrebbe inciso sul mercato. Invece Lotito ogni volta che può ci tiene a ribadire quali sono le gerarchie, sicuro che le sue scelte e il suo giudizio siano migliori di chiunque altro.
Di circa una settimana fa il comunicato di fuoco sul sito della Lazio:
“Il presidente Claudio Lotito è un uomo di campo, proprio come l’allenatore che ha scelto, Maurizio Sarri. Il campo dell’allenatore misura 110 metri per 75: l’idea di sconfinare dal rettangolo verde non ha mai attratto Sarri, anzi, è stato motivo di rottura con club internazionali di primo livello come il Chelsea. Il campo di Lotito è più ampio, come è ovvio che sia: è quello del Presidente e investitore. Sono i due terreni su cui si costruirà la Lazio del futuro, con le rispettive competenze di ruolo: quelle di un presidente e quelle di un allenatore, sostenute dalle azioni, dall’impegno del primo dirigente responsabile. Ognuno nel proprio habitat, per rendere al meglio delle proprie funzioni, ma legati per raggiungere il risultato comune”.