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Francesca Brienza: «Resto tifosa della Roma ma supporterò Garcia e il Napoli»

Al CorSera: «Prima di incontrare Rudi ho chiesto il permesso al direttore della mia testata. Cerchiamo di portare poco il calcio in casa»

Francesca Brienza: «Resto tifosa della Roma ma supporterò Garcia e il Napoli»

Il Corriere della Sera intervista la fidanzata di mister Garcia, Francesca Brienza. Presto diventerà mamma ma ha scelto di non rimanere a Napoli per condurre la gravidanza, preferisce la Costa Azzurra per motivi pratici. Lei, giornalista sportiva, è stata la prima a raccontare su La7 il calcio femminile:

«Ho sempre creduto nella possibilità di far crescere il movimento femminile anche in Italia. Mi sono svegliata alle 8 lunedì scorso molto carica per l’esordio delle nostre ragazze. La vittoria è arrivata non senza fatica, considerato l’avversario alla portata si doveva e poteva fare di più e il gruppo più giovane ha avuto bisogno del sostegno delle esperte, ma alla fine ciò che conta sono i 3 punti e questi erano davvero preziosi considerando che le difficoltà aumenteranno nella seconda partita, sabato a Wellington, contro la Svezia che ha battuto all’esordio il Sudafrica. E poi fanno bene anche al morale».

Un bel confronto tra la giornalista Francesca Brienza e l’allenatore Rudi Garcia:

«A ciascuno il suo, come poi in tante cose che ci appartengono. Questa è la nostra formula di vita, ciascuno rispetta l’identità dell’altro. Ci siamo scelti per questo anche. Cerchiamo di portare poco il calcio in casa ma quando capita di confrontarsi su qualche dinamica ne escono sempre spunti interessanti. Ovviamente sono più io quella che impara».

Ormai da dieci anni parlano di calcio anche se evitano di portarlo a casa:

«Conservando ciascuno la propria autonomia professionale. Sono appassionata d’arte, di storia e ho sempre viaggiato molto per lavoro, che nel mio caso coincide col piacere. Poi ho scelto di seguire Rudi, mai però trascurando me stessa, i miei interessi, i miei progetti. Ho commentato l’Europa League per una tv francese, spesso lui era in una città ed io in un’altra. L’amore è una parte bellissima della vita, ma non ci si annulla. Ci si completa. Non è facile comprendere certe distanze se non le condividi. E se non c’è rispetto».

Francesca Brienza racconta il primo incontro con Rudi Garcia:

«Sono passati tanti mesi prima che accettassi di prendere il primo caffè con lui, sono figlia di un maresciallo della Finanza, cresciuta con regole molto ferree. Per me Rudi era il mister… Poi qualcosa evidentemente è cambiato ma prima di incontrarlo fuori ho chiesto il permesso al direttore della mia testata. Se a lui avesse dato fastidio probabilmente non avrei mai accettato quel caffè. Invece mi spiazzò e mi disse che, giustamente, non c’era nulla di male. Ne fui felice».

La paura?

«Che il direttore avrebbe potuto dubitare del mio rendimento professionale. Non lo avrei tollerato».

Sul tifo giallorosso:

«Molti giornalisti non dicono mai per quale squadra tifano, come fosse un limite. Io invece mi sono sentita liberata nel dichiararlo. Mi godrò il derby del Sole come lo intendo io: una festa in famiglia. Resto tifosa della Roma, certo, sarebbe strano il contrario, ma negli anni ho seguito con trasporto anche tante squadre per lavoro, che mi ha insegnato a scindere, a gustarmi il bel calcio a prescindere dalla fede, e per vita privata supportando il lavoro del mio compagno. Farò quindi lo stesso con il Napoli e tiferò anche i suoi colori».

Giornalista, donna, calcio e fidanzato allenatore. Ne avrà sentiti di giudizi:

«Quando sono andata a Roma tv ero l’unica donna, partiamo da qui. Non mi importa dei giudizi, ma i pregiudizi si sconfiggono con il lavoro e la professionalità. Per commentare il calcio francese in tv ho studiato tantissimo la lingua: troppi errori, per come sono caratterialmente, non me li sarei perdonati. Noi donne dobbiamo fare più fatica. Ma tutto diventa più sfidante».

Francesca ha seguito mister Garcia anche in Arabia, quando allenava l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo:

«Chi dice che il calcio d’Arabia vale zero si sbaglia. Gli arabi hanno portato Cristiano Ronaldo e lui sta facendo da traino. Con i soldi loro possono fare tutto, ma non sempre chi ci va lo fa per diventar ricco. Ronaldo è l’esempio. Gli mancavano, i soldi?».

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