La Federazione ha abbandonato le azzurre, le ha lasciate ad un’allenatrice già deposta, senza un progetto. Del resto anche i maschi sono rimasti a casa dal Qatar
L’Italia femminile fuori dal Mondiale è prima di tutto un fallimento della Figc che ha lasciate sole le giocatrici azzurre. La Stampa, con Giulia Zonca, formula il verdetto. Del resto è la stessa federazione che si è ritrovata la squadra maschile a casa dal Qatar. Semplice sfortuna?
Il quotidiano scrive:
“Abbandonate. Le azzurre si sono sentite così e si è visto. Prive di una guida, di una federazione, lasciate a un’allenatrice già deposta e in carica per totale assenza di interesse da parte di chi non ha trovato necessario essere a un Mondiale in cui gioca l’Italia. Le giocatrici sono sembrate smarrite perché lo erano e hanno preso tre reti in fotocopia con la Svezia, si sono fatte gol da sole contro il Sudafrica. Le più esperte terrorizzate da un’improvvisa rivoluzione senza alcuna base per reggere il cambio repentino e le più giovani impegnate a mostrare i propri talenti senza un’idea di squadra. Non avevano alternative perché la squadra non c’era”.
Nel 2019 serviva una svolta culturale, oggi bisognava solo giocare a pallone. La Figc non ha scelto un progetto, ha lasciato la Nazionale nelle mani di un commissario tecnico già fuori dai piani. Del resto è la stessa Federazione che si è ritrovata la nazionale maschile a casa dal Qatar. Non si può parlare di semplice sfortuna, scrive il quotidiano torinese.
“ma la dirigenza si è scordata di scegliere un progetto, la ct ha cercato forza nell’esclusione di chi poteva darle una mano, le ragazze si sono ritrovate allo sbando e lì sono rimaste. Perse. L’eliminazione è un fallimento, ma non del movimento, di chi doveva sostenerlo, gli stessi che hanno visto l’Italia maschile restare a casa dal Qatar e non ci hanno trovato troppe responsabilità. Devono essere particolarmente sfortunati”.