Sul CorSport. Che sia rinnovo o cessione, si decida entro Ferragosto. Il Napoli ha già cambiato allenatore, preparatore e direttore

Sul Corriere dello Sport il “fate presto” di Alessandro Barbano. Si riferisce al rinnovo di Osimhen o alla sua cessione. Impensabile, scrive, arrivare alle soglie della fine del calciomercato per decidere: sarebbe un azzardo perdente per De Laurentiis e per il Napoli.
Barbano scrive:
“C’è una dead line per Osimhen, cioè un giorno oltre il quale ciò che è stato è stato, e non è più possibile venderlo? Oppure quella data coincide con la chiusura del mercato, il 31 agosto? Non vorremmo neanche credere un attimo che sia così, che sia possibile trattare e cedere il fuoriclasse azzurro a ridosso della scadenza, quando il Napoli avrà già giocato contro Frosinone e Sassuolo. Ma soprattutto quando sarà difficile trovare un’alternativa”.
Cosa accadrebbe se a poche ore dalla chiusura del calciomercato estivo si presentasse un grande club con la proposta del famoso duecentino chiesto da De Laurentiis? Al momento sembra un’ipotesi remota, ma potrebbe succedere, soprattutto se Mbappé desse vita al domino degli attaccanti. Domino in cui Osimhen non potrebbe non essere coinvolto. Sarebbe difficile per il presidente del Napoli, a quel punto, rifiutare l’offerta per Osimhen “e rinunciare a una cifra elevatissima, rischiando di trattenerlo a Napoli controvoglia”.
Barbano scrive:
“La proiezione del Napoli in Europa e l’inizio di un ciclo in campionato, non sono risultati che possano prescindere da una precisa strategia programmatoria. L’astuto presidente del Napoli ha dimostrato di averla nel costruire saggiamente una squadra vincente, portandola in due anni all’obiettivo con Spalletti. Ma la scommessa, talvolta l’azzardo, resta l’anima preferita del presidente azzurro. Un’arma che ha un rovescio troppo pericoloso. Con Osimhen, De Laurentiis non può giocare di rimessa, perché il rischio di destabilizzare il progetto è tutt’altro che effimero”.
Non perché il nigeriano non sia sostituibile: tutti lo sono.
“Ma perché un ricambio in zona Cesarini è un salto ad ostacoli che proprio all’inizio della stagione non è da augurarsi. C’è un allenatore nuovo, c’è un preparatore nuovo, c’è un direttore sportivo nuovo, o meglio sarebbe dire che non c’è più un direttore sportivo di ruolo. Immaginare di partire anche con un centravanti nuovo sarebbe una scommessa troppo ardita”.
Il Napoli non può permettersi di andare oltre Ferragosto per portare a termine il rinnovo di Osimhen o la sua vendita.
“È il minimo che si dovrebbe chiedere a due professionisti consapevoli della loro individuale e reciproca responsabilità. Coraggio, fate presto!”.