Le calciatrici snobbano il ct Jorge Vilda aspramente contestato per i propri metodi di lavoro, eppure sono in finale ai Mondiali
Si può vincere anche da ammutinati. Domenica la finale dei Mondiali femminili tra Spagna e Inghilterra. All’apparenza però le inglese potrebbero partire con un vantaggio non indifferente. Infatti, come sottolinea il Daily Mail, la differenza più importante fra le due squadre riguarda il clima negli spogliatoi.
Se le ragazze dell’Inghilterra, dopo aver superato in semifinale l’Australia, hanno festeggiato insieme al proprio ct (anzi alla propria ct), la Spagna è invece arrivata in finale letteralmente snobbando il proprio. Scrive il tabloid inglese:
La differenza tra i sentimenti dei giocatori dell’Inghilterra e della Spagna nei confronti dei rispettivi allenatori è riassunta al meglio dai festeggiamenti post-partita.
“Dopo le vittorie ad eliminazione diretta ai tornei, è diventata consuetudine per il capitano dell’Inghilterra, Millie Bright, abbracciare la ct Sarina Wiegman. Bright lo ha fatto anche dopo la semifinale, ma Wiegman le ha fatto cenno che il portiere australiano Mackenzie Arnold era dietro di lei, quindi il difensore ha aspettato pazientemente che la sua allenatrice stringesse la mano agli avversari prima di celebrare il loro successo. Per il ct della Spagna Jorge Vilda non avviene la stessa celebrazione, nessun segno di affetto o apprezzamento da parte delle sue giocatrici“.
Anche contro l’Olanda è successa la stessa cosa. L’allenatore ha provato a festeggiare con le proprie calciatrici, ma sul prato del campo è stato beatamente ignorato da ciascuna di loro.
Hoy las jugadoras de la selección de fútbol femenino han hecho historia y se clasifican para las semifinales del Mundial. Ninguna fue a abrazar a Jorge Vilda, entrenador impuesto por la Federación de Rubiales, el Real Madrid de Florentino y Marca.pic.twitter.com/MID7Q65UMv
— Fonsi Loaiza (@FonsiLoaiza) August 11, 2023
A spiegare la freddezza delle spagnole verso Jorge Vilda è il Guardian. La crisi interna allo spogliatoio risale a dieci mesi prima dell’inizio del mondiale quando diverse calciatrici si dichiararono indisponibili per la nazionale. Il commissario tecnico allora si mostrò amareggiato e deluso dall’ammutinamento delle ragazze, ma non si dimise. L’ammutinamento è nato da una situazione che le spagnole hanno definito insostenibile all’interno della nazionale, erano scontente dei suoi metodi e della gestione del gruppo e lo avevano detto alla federazione.