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Francesco Cerea su Berlusconi: «Ho conosciuto tutti i politici, al suo fianco anche Andreotti e Spadolini scomparivano»

Il responsabile della ristorazione esterna del ristorante “Da Vittorio” di Bergamo al Corsera: «L’ego lo portava a stare a tavola non per mangiare ma per parlare».

Francesco Cerea su Berlusconi: «Ho conosciuto tutti i politici, al suo fianco anche Andreotti e Spadolini scomparivano»
Former Italian Prime Minister Silvio Berlusconi poses before the broadcast "Porta a porta" on Italian TV state channel "Rai 1" on February 12, 2008 in Rome. Conservative leader Silvio Berlusconi kicked off his election campaign on February 9, 2008, calling for a single liberal party, his own, to dominate parliament after the April election. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Il Corriere della Sera ha intervista oggi Francesco Cerea il responsabile della ristorazione esterna del ristorante “Da Vittorio” di Bergamo che vanta 3 stelle Michelin

Tra i tanti clienti che sono passati sulle loro tavole tanti vip, ciascuno con la sua storia da raccontare

«Nel 2019 la regina Elisabetta, che ha fatto uno strappo al protocollo e ha chiesto il bis del risotto. All’inizio sono costretti a farsi servire una piccola porzione, perché lasciare cibo sul piatto è maleducato. I reali mangiano semplice».

Sui social c’è lei con Obama.

«L’ho incontrato a cena in occasione della visita a Milano: ha chiesto i cannoncini per otto volte e allora ho detto al cameriere di andare via, sennò ci usciva l’indigestione».

Altri nomi e siparietti…

«Miuccia Prada ci ha voluti a Beverly Hills, Leonardo DiCaprio con la mamma che mi è stata incollata per tutta la sera. Piaccio alle mamme».

Silvio Berlusconi.

«Gli ho portato il mio libro alla prova menu per le nozze con Marta Fascina. Si è messo a sottolinearlo. Ci eravamo conosciuti 30 anni prima a casa di Cantoni, gli aveva venduto i terreni per Milano 2. Ho conosciuto tutti i politici, al suo fianco anche Andreotti e Spadolini scomparivano».

Cosa gli cucinava?

«Mozzarella, pomodoro e gnocchi verdi. L’ego lo portava a stare a tavola non per mangiare ma per parlare».

Cucinerebbe per Giorgia Meloni?

«Sì, è una donna preparata. E mi piace. Lasciamola lavorare».

Ha le stesse attenzioni verso tutti i clienti?

«Sono un fisionomista, riconosco qualcuno dopo 20 anni. Lo faccio sentire a casa».

Un vostro segreto.

«La costanza nel fare bene da mangiare. Lo stellato alla lunga annoia. E poi il catering: ci dicevano che eravamo matti. Oggi lo fanno tutti».

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