«Mi sembra inutile nel 2023 parlare di italiani o stranieri. Il Milan è club inclusivo, la terza maglia lo dimostra, conta avere giocatori forti»
Pioli parla in conferenza stampa prima della gara di lunedì. Il Milan di Pioli si sfiderà al Dall’Ara contro un Bologna privo dell’attaccante Arnautovic ora all’Inter.
L’allenatore ha parlato di diverse questioni inerenti la squadra, ma soprattutto del mercato:
«Sono contento dei giocatori che sono arrivati: non dobbiamo dimenticare che abbiamo cambiato circa 20 giocatori tra uscite ed entrate. Ho chiesto a chi è rimasto di fare il massimo per far adattare i nuovi e ai nuovi di fare il massimo per adattarsi. Ci tengo a salutare tutti i miei ex giocatori che hanno preso altre strade. Ora inizia un’altra stagione. Vogliamo essere ambiziosi perché sono arrivati giocatori forti».
Se fosse stato tutto deciso da Pioli, sia in entrata che in uscita:
«Sicuramente il club e i dirigenti hanno ascoltato i miei consigli per caratteristiche dei giocatori e i ruoli per avere più soluzioni. Sono soddisfatto per quanto fatto. Mancano ancora dieci giorni e il club è ancora attento a valutare qualsiasi situazione. Ma la mia e nostra concentrazione è verso la partita di domani».
La scarsa presenza di italiani:
«Mi sembra inutile nel 2023 parlare di italiani o stranieri. Il Milan è club inclusivo, la terza maglia lo dimostra, l’importante è avere giocatori forti. Lavoriamo per diventare i migliori possibili e lo faremo di partita in partita. Mi è piaciuto l’atteggiamento di tutti anche di quelli che sono arrivati dopo».
Se fosse soddisfatto per la nuova stagione:
«È molto stimolante per me partire, come sempre, la rosa mi soddisfa ma il mercato è aperto, abbiamo giocatori in uscita quindi aspettiamo».
Su Krunic e Bennacer, per quanto riguarda le gerarchie del centrocampo:
«Krunic mi sta dando delle buone risposte in quella posizione, ho provato anche Adli e per caratteristiche lo può fare anche Reijnders meno gli altri che invece sono più mezze ali. Bennacer lo sentiamo sta recuperando ma ancora è lontano il suo rientro».
Sui possibili indisponibili della sfida di domani:
«Okafor sta meglio ma non è al 100%. Musah e Chukuweze hanno fatto una preparazione un po’ al di sotto della norma ci metteranno un po’ a raggiungere la migliore condizione. Non abbiamo indisponibili».
Le aspettative di quest’anno per il campionato:
«Il calcio è in evoluzione e in Italia si cambia sempre tanto. Ci saranno cose nuove anche da parte nostra, le favorite sono sempre le solite e non credo ci saranno altre sorprese».
Sul desiderio dei tifosi di un Milan più offensivo:
«Chiaro che ci sono due fattori: la condizione di tutti e 4, la disponibilità di tutti e 4 a sacrificarsi per la squadra. Non avrò problemi su nessuna delle due stituazioni. Ma lo voglio provare».
Sulla difficoltà del calendario:
«Non mi interessa il calendario delle altre. Il Torino giocherà come noi, la Roma avrà un giorno in più ma non è un problema, abbiamo costruito una rosa ampia anche per questo».
Il grande punto interrogativo Adli:
«L’ho trovato motivato ma lo è sempre stato, malgrado l’ho scelto poco in passato. Se vuole lavorare anche in quella posizione, dal punto di vista difensivo e di posizione deve lavorare: ha dato la disponibilità per farlo. Può giocare anche mezzala».
Ricordando Mazzone:
«Da allenatore non l’ho mai incontrato ma per la nostra categoria è stato un esempio di persona capace, unico nell’entrare nella testa dei giocatori. Le condoglianze per la sua famiglia».
Sui problemi dell’anno scorso:
«Non ho mai perso la serenità anche nei momenti difficili e neanche la fiducia nei miei giocatori. Adesso partiamo con grande entusiasmo sapendo di avere grandi responsabilità e vogliamo far felici i nostri tifosi».
Sui punti positivi:
«Su tante situazioni abbiamo lavorato bene. Ora saranno le partite che ci diranno dove siamo a buon punto e dove c’è da lavorare».
Se recuperare palla nella trequarti avversaria sarà un marchio di fabbrica:
«È sempre stato una nostra caratteristica. Dobbiamo consolidare il possesso palla e migliorarlo».