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I soldi sauditi non uccideranno il calcio europeo (Il Foglio)

I soldi arabi investiti nel calcio immetteranno liquidità insperata in campionati economicamente in difficoltà e creeranno una concorrenza potenzialmente virtuosa

I soldi sauditi non uccideranno il calcio europeo (Il Foglio)
In this handout picture released by the Saudi Al-Hilal football club on August 15, 2023, Brazilian forward Neymar (L) poses for a picture with Hilal President Fahad bin Nafel at the Al-Hilal stadium in Riyadh. Brazil forward Neymar has signed for Saudi Arabia's Al-Hilal from Paris Saint-Germain, the clubs announced today, joining Cristiano Ronaldo and Karim Benzema as the latest big name lured to the oil-rich Gulf state. Saudi Pro League / AFP

Il Foglio riprende oggi l’annoso tema dei copio si investimenti sauditi nel calcio, un tema che ha fatto crescere la preoccupazione dell’élite europee che si chiedonoche fare con i soldi sauditi? Occorre considerare gli sceicchi come aggressori o come un’opportunità?”

A guardare bene il calcio è solo uno degli investimenti arabi che si sono dati molto da fare nello sport negli ultimi anni, con il golf (l’ente principale americano, il Pga Tour, ha appena concordato una fusione con il “Liv Golf”, un nuovo torneo saudita), con la Formula 1 (a Gedda vi è già un gran premio, vicino a Riad si lavora per organizzare un’altra pista, Saudi Aramco è tra i principali sponsor della Formula 1) e persino con gli sport invernali (nonostante il clima, ospiteranno i Giochi invernali asiatici nel 2029). Negli ultimi tre anni sono stati spesi, per lo sport, circa 10 miliardi di euro, compresi anche i milioni stanziati per organizzare le finali delle supercoppe italiane, spagnole ed europee.

L’Arabia ucciderà il calcio europeo

Il Foglio risponde dunque a questo interrogativo

“Sul fronte sportivo, l’obiezione a cui è necessario rispondere è ovvia: avere società che non hanno limiti di budget ucciderà il calcio occidentale, sottraendo i suoi migliori talenti, oppure no? La risposta è no. I soldi sauditi non uccideranno il calcio europeo ma offriranno due opportunità importanti. Immetteranno liquidità insperata in campionati economicamente in difficoltà. Daranno un incentivo a trasformare in moneta sonante la capacità delle singole società di valorizzare talenti. Costringeranno i paesi con i campionati più raffazzonati a farsi in quattro per cercare di rendere il proprio calcio più profittevole (il calcio europeo costa oltre 7 miliardi di dollari all’anno, esclusi gli stipendi dei giocatori, e non va in pareggio e può beneficiare di denaro fresco). E, in definitiva, creeranno una concorrenza potenzialmente virtuosa: se ci sono paesi che hanno la possibilità di spendere molti soldi per attirare i talenti occorrerà inventarsi qualcosa di nuovo per fare più soldi, per creare più spettacolo e per provare a trattenere i talenti (detto tra parentesi: non si può essere romanticamente depressi per la fuga dei talenti in Arabia ed essere anche romanticamente prevenuti rispetto alla possibilità che il calcio europeo cerchi dei modi innovativi, come la Super Lega, per raccogliere di più con i diritti tv)”

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