ilNapolista

Amanda Lear: «L’amore? ho adottato un micio, ho chiuso la boutique»

A Chi parla della sua vita e del suo nuovo amore, un micio, con cui però non parla, «Mica sono la Lambertucci!»

Amanda Lear: «L’amore? ho adottato un micio, ho chiuso la boutique»
archivio Image / Spettacolo / Amanda Lear / foto Insidefoto/Image

Chi intervista Amanda Lear mentre passeggia nel giardino della sua casa a Saint-Rémy-de-Provence, dove morì, a causa di un incendio, suo marito Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle. L’attrice (e pittrice, conduttrice, cantante da sempre senza tempo) è in attesa di iniziare le riprese di Lace, serie internazionale sul mondo della moda per Apple Tv.

A Chi racconta della normalità della sua vita che invece da molti viene pensata come assurda e strana, «Esco, prendo la macchina, vado in edicola, faccio la spesa, spadello. Sono simpatica alla gente perché mi percepisce per quella che sono».

Amanda ha fatto parlare di sé per uomini come Salvador Dalí, Andy Warhol o David Bowie, ma oggi parla dell’amore in altro modo

«Da qualche giorno ho adottato un micio che ho già sputtanato sul mio Instagram. Ha due mesi e si chiama Sissy, come l’imperatrice. Qualche tempo fa ho perso la mia gatta preferita e sono stata malissimo. Aveva 23 anni, un solo dente ed era rimbambita come poche, ma dormiva con me tutte le notti».

Poi scherza sul fatto di parlare col gatto «Mica sono la Lambertucci!». Patty Pravo dice di parlare con i gabbiani…

«Vabbè, ma lei parla anche con i sassi. Certo che in Italia ne avete di personaggi strani, eh? (ride, ndr) Ha visto Britney Spears e Madonna come son ridotte? Questo lavoro logora»

Oggi Amanda Lear passa il suo tempo leggendo copioni, libri, scrivendo e dipingendo «nudi maschili, con muscoli, chiappe alte e sode, ma senza modelli: oramai vado solo a memoria». Solo a memoria scherza perché «Lo sanno tutti: ho chiuso la boutique» L’Amanda del “sesso, droga e rock’n’roll” non esiste più, era solo un «prodotto commerciale»

Il sesso è sopravvalutato?

«Quello che ai miei tempi era rivoluzionario e trasgressivo, oggi è diventato terribilmente noioso. Se ne parla tanto, troppo e in realtà ho come l’impressione che se ne parli più di quanto, poi, venga messo in pratica. Una volta piaceva perché era proibi- to, mentre adesso si è persa la magia. Il sesso, se ci pensa, è uno scambio di energie. Oggi, invece, li vedo tutti annoiati da- vanti a Tinder con chissà quale speranza. A 10 anni, anziché uscire, sono già sui siti porno non capendo che il sesso non sarà mai quella roba lì».

 

ilnapolista © riproduzione riservata