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La morte di Giovanbattista, non raccontiamoci che se qualcosa va male è colpa di Garibaldi (Cazzullo)

Sul Corsera risponde a una lettera sull’uccisione del giovane musicista a Napoli e ricorda le finestre chiuse ai Quartieri Spagnoli per il concerto in sua memoria

La morte di Giovanbattista, non raccontiamoci che se qualcosa va male è colpa di Garibaldi (Cazzullo)
Napoli, Daniela Di Maggio la madre di Giovanbattista Cutolo il giovane ucciso a piazza Municipio per futili questioni di parcheggio , mentre depone i fiori ed un biglietto, dove è stato ucciso. (Salvatore Laporta / Kontrolab)

Nella sue rubrica delle lettere sul Corriere della sera Aldo Cazzullo si occupa di Giovanbattista Cutolo il giovane musicista ucciso la scorsa settimana a Napoli da un ragazzo di 16 anni per aver parcheggiato male il motorino in piazza Municipio. Ed esprime concetti più che condivisibili.

La risposta di Cazzullo si conclude così:

Un giovane musicista napoletano, Giovanbattista Cutolo, è stato ammazzato da un ragazzo di 17 anni per il parcheggio di uno scooter. Dieci musicisti del conservatorio l’hanno ricordato con un concerto nei Quartieri Spagnoli, davanti a un muro di finestre chiuse, tra il rombo delle moto che continuavano a passare. Paura o indifferenza? L’unica cosa che non possiamo fare è continuare a raccontarci che va tutto bene, e se qualcosa va male è colpa di Garibaldi e dei bersaglieri. Non è in discussione l’immenso potenziale di arte e di talento, di cultura e di bellezza del Sud, ma l’incapacità di trasmettere l’amore o anche solo il senso dell’importanza dell’arte e della cultura alla società. Anche il talento va organizzato. E la premessa è sradicare la cultura della camorra, dell’omertà, dell’anti-Stato, della violenza.

E inizia così:

Oggi riflettere criticamente sul Sud è difficilissimo. Subito ti accusano di essere razzista; se poi sei piemontese, diventi un complice dell’aggressione antimeridionale.

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