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Pallone d’oro, le motivazioni: Kvaratskhelia ha distrutto pregiudizi e difese avversarie

Osimhen è stato il protagonista dello scudetto, Kim ha fatto dimenticare Koulibaly

Pallone d’oro, le motivazioni: Kvaratskhelia ha distrutto pregiudizi e difese avversarie
Ci Napoli 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Tra i candidati al Pallone d’Oro maschile per il 2023 ci sono tre giocatori del Napoli campione d’Italia con Luciano Spalletti. In lizza sono stati nominati Kvaratskhelia, Osimhen e l’ormai ex Kim Min-jae, passato in estate al Bayern. Cinque in totale i calciatori di Serie A che si contenderanno il titolo: gli altri due sono dell’Inter e si tratta di Nicolò Barella e Lautaro Martinez. Mike Maignan, portiere del Milan, è invece in lizza per il Trofeo Yashin.

France Football ha pubblicato le motivazioni per le nomination. Kvaratskhelia è presentato come un attaccante che ha rotto tutto, dai pregiudizi alle difese avversarie. La rivelazione che quasi nessuno si aspettava. Osimhen è l’attaccante che ha riportato a Napoli lo scudetto dopo 33 anni. Kim ha il merito di aver fatto dimenticare in un attimo Kalidou Koulibaly.

Kvaratskhelia: la rivelazione che quasi nessuno si aspettava. Sconosciuto, sbarcato dalla Georgia, Khvicha Kvaratskhelia ha rotto tutto, fossero essi pregiudizi o difese avverse. Rotante, imprevedibile, con una facilità tecnica sorprendente, ha attraversato la Serie A e ha lasciato il segno in Europa.

Kim: con la presenza atletica imponente, a terra e nel gioco aereo, con la sua capacità di gestire il primo tiro (nessuno ha tentato e finalizzato tanti passaggi quanto lui in Serie A), Kim Min-jae ha fatto dimenticare Kalidou Koulibaly a Napoli, prima di approdare al Bayern Monaco questa estate.

Osimhen: la stagione 2022-2023 di Victor Osimhen è storica per almeno tre ragioni: è diventato il primo giocatore africano a essere capocannoniere in una stagione di Serie A, ha proiettato per la prima il Napoli nella top 8 continentale e ha contribuito notevolmente a riportare lo scudetto, atteso dal 1990.

Queste, invece, le motivazioni per la scelta di Nicolò Barella e Lautaro Martinez.

Barella: i polmoni dell’Inter e il miglior centrocampista italiano attuale. La sua precisione ed efficienza tecnica, la sua capacità di donare tempo agli altri e respiro al gioco, per non parlare del suo impegno costante, hanno reso Barella il nuovo sinonimo di vista.

Lautaro: senza segnare, ha portato la sua pietra nel glorioso edificio dell’Argentina. Splendido nella semifinale di Champions League contro il Milan (2-0, 1-0, marcatore al ritorno), ha trascinato l’Inter riportandola ai vertici.

Infine, la motivazione per la nomination di Mike Maignan nell’elenco per il Trofeo Yashin.

Maignan: perché la sua serenità e i suoi riflessi hanno portato il Milan alla semifinale di Champions League. Perché i suoi voli hanno impressionato. Perché è ancora altrettanto decisivo sul dischetto. Perché diventa fondamentale con la Francia.

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