L’ex presidente della Federcalcio ha insistito anche contro il parere dei suoi fidati, sapeva di essere solo e la Uefa non lo ha sostenuto
Il retroscena sulle dimissioni di Rubiales dalla carica di presidente della Rfef, la Federcalcio spagnolo, lo fornisce Marca. Le cronache degli eventi successi al bacio estorto alla campionessa del mondo, Jenni Hermoso, aveva suggerito un certo muro da parte di Rubiales.
L’ex presidente federale infatti, nonostante le scuse in video verso la calciatrice, non ha mostrato mai l’intenzione di dimettersi. Cosa poi ribadita anche durante l’Assemblea federale straordinaria. In quella occasione, tutti, dipendenti, dirigenti, media e giornalisti, si aspettavano le dimissioni. E invece Luis ha rilanciato: «Non mi dimetto».
E via ancora di polemiche, proteste e giorni di fuoco per il calcio spagnolo. Poi l’intervista a Piers Morgan e l’annuncio di dimettersi. Decisamente inaspettato visto le diverse esternazioni del tronfio ex presidente:
«Non ho intenzione di continuare. Ho una sospensione che sta iniziando e che continuerà. Non voglio essere egoista. La situazione è cambiata molto in 3 settimane, da quando ho detto che non mi sarei dimesso».
Oggi Marca ci dice che la scelta di Rubiales non è farina del suo sacco. C’era già da tempo la sensazione, ma adesso arriva l’indiscrezione:
“Neppure la sanzione della Fifa [ha smosso Rubiales], ma tutto è cambiato all’improvviso ed è successo in seguito ad una chiamata di Aleksander Ceferin. Al di là di parte della sua famiglia, Rubiales è rimasto solo. Socialmente e sportivamente. Il suo atteggiamento non lo ha compreso assolutamente nessuno. Anche molti di coloro che gli guardavano le spalle, i suoi uomini fidati, gli hanno consigliato fin dall’inizio di ritirarsi, chiedendogli di lasciare la strada libera affinché le conseguenze non fossero così terribili come sono. Non ha ascoltato nessuno, ha voltato le spalle a tutti e ha intrapreso una strada senza ritorno. In fondo lo sapeva, ma non voleva lasciare finché non avesse ricevuto una chiamata dalla Svizzera. Era l’ultima cosa che gli restava, ma da quando è arrivata ha capito che il sipario era calato definitivamente“.